Un baby killer a 10 anni e adesso la possibilità di uscire: la storia del ragazzo è da non credere.
Mancherebbero poche settimane per la possibile libertà del bambino killer che ha sulle spalle un omicidio di un piccolo di 3 anni. A distanza di tempo, infatti, sul caso sembrerebbero emergere novità tali da creare tantissime polemiche, seppur a distanza di tempo.
La vicenda cambia e potrebbe comportare la scarcerazione della persona condannata per aver rapito e ucciso un bimbo. Una decisione giunta a distanza di tempo, con uscite e rientri nella casa circondariale, per poi ricevere un appuntamento dinanzi alla Commissione per gli indulti.
Il protagonista è Jon Venables che nel 1993 uccise il piccolo James Bulger. A distanza di tempo, invece, quel bambino è diventato un uomo di 40 anni che si trova ancora detenuto in carcere per aver rapito e ucciso brutalmente il piccolo di tre anni. L’incontro è previsto con apposita Commissione, così da garantire la possibile scarcerazione.
Venables sarebbe tornato in carcere altre due volte, precisamente nel 2010 e anche nel 2017, con l’accusa di possesso di immagini relative a bambini o episodi di abusi sessuali presenti sul proprio computer personale. L’udienza servirà per fornire novità sul killer, anche da parte di psichiatri specializzati su profili criminali di questo calibro.
I membri della famiglia di James Bulger si sarebbero invece opposti alla possibilità di scarcerazione, chiedendo di fatto di tenere l’autore del delitto del loro piccolo. A parlare in prima persona Ralph Bulger, padre del bimbo morto durante gli anni Novanta. Proprio al Segretario di Giustizia Dominic Raab avrebbe chiesto di reprimere i delinquenti più pericolosi.
“Venables dovrebbe essere al primo posto su quella lista e non vedere mai più la luce del giorno“, ha ribadito l’uomo. Sulla stessa lunghezza d’onda ci sarebbe la moglie Denise Ferugse, madre del piccolo, con un messaggio (datato ottobre 2022) rivolto all’ora primo ministro Liz Truss.
Un portavoce della donna ha parlato ai quotidiani britannici per spiegare paure e titubanze a ridosso del periodo natalizio. “L’incertezza se l’assassino di James sarebbe uscito di prigione è stata una grande preoccupazione. Denise si è preparata per una chiamata che ci avrebbe detto che era libero. Ma questa notizia ha portato grande sollievo e siamo felici a breve termine. Ora può avere un Natale in famiglia senza preoccuparsi se l’assassino di suo figlio cammina per le strade come uomo libero“, ha ribadito.
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