Una morte atroce quella di Alessia Bo, 43enne friulana. Il corpo senza vita della donna scomparsa da alcuni giorni è stato trovato da un rocciatore in una scarpata. L’ipotesi confermata al momento dagli inquirenti è il suicidio
La donna di 43 anni era scomparsa sul sentiero Rilke, a Duino, provincia di Trieste, qualche giorno fa da quel momento erano state avviate le operazioni di ricerca. Il primo a lanciare l’appello sui social è stato il marito di Alessia Bo che su Facebook aveva chiesto aiuto in merito alla sparizione della moglie.
“Mia moglie Alessia non torna a casa da due giorni, abbiamo trovato l’auto a Duino Aurisina, nei pressi del Collegio del Mondo Unito, ma lei non c’è. Non ha il telefono con sé. La sta cercando la protezione civile e stanno battendo tutto il sentiero Rilke. Se qualcuno la vede se può segnalare. Aveva un giubbotto nero a tre quarti e una sciarpa ocra”.
Poi la crudele scoperta del cadavere della donna. A ritrovarlo un arrampicatore che stava praticando una scalata di allenamento in solitaria. Durante l’allenamento nota tra gli alberi un corpo privo di vita. Immediatamente contatta i Vigili del fuoco e le forze dell’ordine che arrivano sul posto.
Arrivati sul luogo i tecnici SAF (Speleo Alpino Fluviale) dei Vigili del fuoco di Trieste si sono calati per circa 30 metri lungo la parete rocciosa fino a raggiungere il corpo senza vita di Alessia Bo, 43 anni originaria friulana. Per recuperare il cadavere i pompieri hanno adoperato il verricello di Drago 154, ovvero l’elicottero del Reparto Volo dei Vigili del fuoco di Venezia fatto giungere a Trieste.
Sul posto del ritrovamento anche i Carabinieri, la Polizia e il medico legale. La donna era sparita dalla sua abitazione alcuni giorni fa e l’appello lanciato dal marito della 43enne non è purtroppo servito a riportare la moglie sana e salva a casa. Su Facebook molti i commenti di amici e colleghi di lavoro della donna scioccati per la notizia della morte. Un collega scrive in un post: “Compiere un gesto estremo penso nasconda il più intimo, ingestibile, imbarazzo di stare al mondo. Un occulto mistero affondato nel profondo. Continuerò a ricordare Alessia con quella sua “r”moscia, con quel suo singolare fare, una collega intelligente, una brava lavoratrice”.
La dinamica attualmente verificata da parte dei Carabinieri delle Stazioni di Aurisina e di Duino conferma l’ipotesi del suicidio. La macchina di Alessia era stata localizzata prima del ritrovamento del cadavere ferma in un parcheggio poco distante dal luogo della tragedia.
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