Natale 2022, sotto l’albero un botta e risposta Amendola-Albanese: in ballo non ci sono gli incassi al botteghino, ma sul coperto.
Meglio un bianco Natale che un Natale in bianco, devono averlo pensato Claudio Amendola e Antonio Albanese quando hanno deciso di lanciarsi in una nuova sfida. Nessun ciak, stavolta, semmai un crack qualora le cose dovessero mettersi male. L’auspicio è naturalmente l’opposto. I due attori, ben noti per altre attività e personaggi, hanno deciso di lanciarsi nel mondo della ristorazione.
Amendola, in particolare, non è nuovo in questo settore. Diverse volte ha provato ad aprire ristoranti in società, pratica comune nel mondo dello spettacolo: essere ristoratori significa, in qualche maniera, dare vita a uno spettacolo. Il piatto è il palco e il palato il pubblico. Il protagonista di “Nero a metà”, infatti, viene dall’esperienza dell’Osteria del Parco. L’attore ha deciso di ampliare il mercato dopo la separazione dalla moglie Francesca Neri: apre così “Frezza – cucina de coccio”.
Posto dove viene messa sul piatto – nel vero senso della parola – la cucina romana tradizionale. Non è un menù fisso, ma quasi: “Poche scelte, ma buone”, dichiara Amendola a RomaToday. C’è poi anche l’occasione di gustarsi una pizza: “Abbiamo un impasto che è solo nostro, la facciamo bassa e scrocchiarella. Ci sono le più classiche e qualche pizza gourmet”. Non si fa mancare niente, all’insegna di prezzi sostenibili. Sotto le feste una cena o un pranzo completo, da Amendola, costa dai 60 ai 90 euro.
Tutt’altra storia per Antonio Albanese: il suo Ratanà, a Milano, ormai è un’istituzione. Lui aveva incarnato il personaggio di Alain Tonnè pensando proprio ai più quotati Chef stellati. Oggi gli fa concorrenza: a capo della cucina Cesare Battisti, un’eccellenza nel settore culinario che, però, non osa dal punto di vista economico. Prezzi sostenibili. Anche durante le feste, un piatto unico con calice di vino, acqua e caffè si attesta sui 24 euro. Cucina di qualità e prezzi concorrenziali. Il segreto della sostenibilità. Tuttavia c’è qualcuno che non la pensa così.
Sul Web nasce la polemica. A parlare sono gli Chef stellati e alcuni ristoratori che si lamentano – senza fare direttamente i nomi degli interpreti – di alcune scelte che svaluterebbero un intero settore: “Prezzi troppo bassi a fronte delle materie prime proposte”, si legge in Rete. Un attimo dopo il dibattito ha preso forma: la categoria mostra gli artigli nei confronti degli attori e una certa gestione. Anche Alessandro Borghese, che non ha in alcun modo coinvolto Amendola e il collega, solleva una problematica simile: materie prime a rialzo per via dei rincari mal si associano a prezzi troppo contenuti.
Insomma l’economia sostenibile non riesce a conciliare conti eccessivamente bassi. Il dilemma di questi tempi. La risposta, tuttavia, non è su Twitter ma per le strade: a Roma e Milano sia Amendola che Albanese sembrano aver scalzato i concorrenti. Di questi tempi un coperto vale più che un retweet.
Immagina di aver finalmente sistemato tutto, di aver raggiunto la sicurezza finanziaria per te e…
Ti sei mai chiesto come le tue scelte alimentari possano influenzare il pianeta? Ogni volta…
RC Auto, il trucco per avere una polizza a prezzi stracciati: d'ora in poi non…
Quando arriva il freddo in Italia? In attesa che arrivi (per rimanere) prepariamoci mentalmente e…
WhatsApp è l'app di messaggistica di gran lunga più usata al mondo ma alcune funzioni…
Tutti pazzi per gli oggetti Ikea, ma questo che costa soltanto un euro è il…