Inchiesta Juventus, terremoto bianconero: le plusvalenze tornano a tenere banco, riaperta l’inchiesta FIGC. Le squadre coinvolte.
Juventus, crolla tutto. I bianconeri sono nel vortice della Giustizia penale con la Giustizia Sportiva pronta a rincarare la dose: oltre al problema degli stipendi, con le presunte accuse di falso in bilancio e aggiotaggio, persiste l’indagine sulle plusvalenze dei calciatori. Il CDA della Vecchia Signora si è dimesso, ma non basta per archiviare un capitolo denso di sottoparagrafi destinati ad emergere.
La FIGC prosegue il suo operato e, se Gravina in merito al falso in bilancio ha detto di procedere con calma e aspettare il responso finale, sulle plusvalenze l’inversione di rotta è netta perchè ormai sembra essere acclarato ogni aspetto. Ora potrebbero essere 3 le inchieste che la Juventus è costretta ad affrontare: stipendi, bilanci e l’indagine UEFA sul Fair Play Finanziario.
Filotto di indagini che mette la Juventus in una posizione estremamente delicata: i bianconeri devono procedere con calma, altrimenti rischia di essere un’ecatombe prima ancora che la Giustizia si pronunci: la lucidità non è prerogativa di nessuno nei momenti difficili, ma la Vecchia Signora dovrà cercare di trasmettere questo. Anche se la situazione è più che complicata.
Il caso plusvalenze – nella fattispecie – si era concluso con un nulla di fatto ma successivamente, con l’emergere di nuovi scenari e possibilità, è emerso altro materiale ritenuto rilevante ai fini d’indagine. Plusvalenze con altri club rispetto a quelli del processo già chiuso. Oltre il danno, la beffa. La Procura della FIGC attenziona nuovamente la Vecchia Signora con altre società ugualmente coinvolte secondo gli inquirenti.
Una vera e propria macchinazione che, nella tornata precedente, ha visto il proscioglimento di una sessantina di dirigenti e undici società. Cinque delle quali di Serie A. Un vero e proprio mosaico che trova spunto con ulteriori atti emersi all’attenzione processuale. Richiesta, nel caso specifico, di rinvio a giudizio per Andrea Agnelli, Pavel Nedved e altri dirigenti bianconeri.
I nuovi atti hanno portato all’apertura di una ulteriore inchiesta che vede i bianconeri in testa, ma la proprietà di Agnelli (che fino a gennaio resta in regime di prorogatio) non è sola in quello che somiglia a un vero e proprio girone Dantesco. I club coinvolti, nello specifico, sono Samporia, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara. 52, inoltre, i dirigenti che sarebbero invischiati in questo nuovo iter giudiziario che va a scardinare vecchie convinzioni ma, evidentemente, ancora molto attuali.
Avviato un nuovo procedimento d’indagine con la Federazione che lavora a braccetto con la Procura di Torino: il fuoco, ora, arriva da 3 parti. Per la Juve è sempre più difficile domare l’incendio che rischierebbe di spazzare via anni di storia. “Peggio di Calciopoli”, quella frase rinvenuta nelle recenti intercettazioni rispetto all’indagine sui bilanci, rischia di diventare una pericolosa premonizione.
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