Attesa per la decisione sulla scarcerazione di Eva Kaili, l’ex vicepresidente per Parlamento europeo, arrestata nell’ambito dell’inchiesta ribattezzata Qatargate. I legali dell’eurodeputata “Non è mai stata corrotta”
“Non ho mai visto una fuga di notizie di questa portata e una tale violazione frontale del segreto istruttorio, non sono l’unico a pensarlo, il procuratore federale ha avviato un’inchiesta a riguardo”, a parlare è l’avvocato di Eva Kaili, ex vice presidente del Parlamento europeo agli arresti per l’inchiesta rinominata Qatargate.
Il legale della eurodeputata greca André Rizopoulos ha parlato con la stampa al termine dell’udienza davanti alla camera di consiglio. Attesa per la serata di oggi la decisione sulla scarcerazione della donna, per cui sono stati chiesti i domiciliari con braccialetto elettronico.
“Abbiamo chiesto che la signora Kaili possa essere sottoposta al regime di sorveglianza elettronica”, sono state queste le parole della coppia di avvocati della Kaili che hanno inoltre aggiunto di non voler rilasciare troppe dichiarazioni in questo momento dell’inchiesta e della storia giudiziaria della propria assistita. “Non faremo alcuna altra dichiarazione perché è pregiudizievole sia per la difesa della signora Kaili sia per l’accertamento della verità in un dossier di questa natura“. Anche perchè il destino della ex vicepresidente del parlamento europeo è tutto da decidere “E’ per il momento nelle mani della giustizia belga”.
Ma l’ammissione, o comunque la frase più importante pronunciata dagli avvocati della compagna di Francesco Giorgi, anche lui indagato nella maxi inchiesta che continua a sconvolgere l’opinione pubblica e che fa tremare i palazzi della politica europea, è stata questa. Frase comprensibile se si tiene conto che la provenienza è ovviamente quella di un collegio difensivo “Eva Kaili è innocente e non è mai stata corrotta, mai. Non sapeva dei soldi, mai”. Sempre secondo i legali dunque la Kaili collaborerebbe con la magistratura e sarebbe estranea alla corruzione. Una collaborazione che è stata definita “attiva”.
Intanto un procuratore della Corte Suprema greca ha ordinato il congelamento di un terreno sull’isola di Paros acquistato dall’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili assieme al compagno Francesco Giorgi. La notizia è stata riportata dal sito nell’ambito di Kathimerini. Col terreno è stato congelato anche il conto corrente utilizzato per il suo acquisto. Tornando invece alle carte della inchiesta e alla sua collaborazione attiva, Eva Kaili avrebbe reso parziali ammissioni circa le sue responsabilità. Avrebbe saputo delle attività passate del marito con Panzeri (considerato sin qui il deus ex machina di tutta l’indagine di presunte mazzette non solo dal Qatar).
La politica greca inoltre avrebbe anche ammesso di aver detto al padre come nascondere le banconote. A scriverlo è il giudice belga che indaga sul Qatargate nel mandato di arresto per l’eurodeputata del Pasok. Eva Kaili ha parlato con gli investigatori, e come riporta anche il Fatto Quotidiano per lei “il denaro era di “Panzeri” il quale “aveva lasciato dei soldi ed era poi è venuto a prenderli”.
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