La nuova legge di bilancio potrebbe di fatto contenere il reddito alimentare. Di cosa si tratta, a chi si rivolge e quali sono i requisiti. Tutti i dettagli.
Il caro energia, accompagnato dall’aumento del costo della vita, è una diretta conseguenza arrivata dopo lo scoppio della pandemia, così come da altri fattori, guerra in Ucraina inclusa. Per fronteggiare i problemi, infatti, il governo starebbe pensando ad una novità importante.
Tutto questo riguarda principalmente chi sta vivendo un periodo particolare della propria vita, da qui la decisione di promuovere il reddito alimentare. Per accedere ai benefici bisognerà rispettare dei requisiti ben precisi.
Un emendamento del Pd arriva per coloro i quali vivono una situazione di povertà assoluta. L’annuncio è di Marco Furfaro, democratico che ha deciso di proporre questa novità sul fronte politico. L’idea è quella di combattere “la povertà alimentare e riuscire ad evitare di buttare 230mila tonnellate di cibo invenduto“.
Si attende un decreto entro i prossimi 60 giorni, cosi da chiarire la platea che potrà beneficiare del sussidio, stessa cosa dicasi per gli enti coinvolti. L’idea al momento sarebbe quella di interessare le sole città metropolitane, da chiarire quando partirà e in quali forme. Al momento si tratta di un emendamento che, in maniera generica, parla di pacchi di cibo e bevande recuperate dall’invenduto nei grandi magazzini.
Aiuto per le famiglie in difficoltà e lotta agli sprechi. Tutto potrebbe diventare semplice, magari tramite prenotazione online (app), con tanto di ritiro presso centri di distribuzione. Ma la novità non è solo questa perché per anziani e persone con difficoltà motorie potrebbe esserci la possibilità di ricevere tutto a casa.
Servirà in ogni caso un decreto ad hoc per stabilire le regole, in linea generale toccherà anche ai supermercati comunicare agli enti locali la merce invenduta, così da distribuire o consegnare i pacchi alle persone che necessitano di questo sussidio.
Ancora non ci sono annunci ufficiali in merito, sta di fatto che sarebbero 5,6 milioni gli italiani che vivono condizioni di gravi difficoltà economiche. “Ora 600mila bambini, 337mila anziani e in totale 3 milioni di italiani si avvalgono, quando va bene, delle mense o dei pacchi alimentari, perché non possono permettersi di fare la spesa. Adesso il cibo invenduto sarà dato a chi ne ha bisogno“, ribadisce Furfaro.
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