La morte di una donna di 80 anni è ancora avvolta nel mistero: la scomparsa di Maria che si trovava in una Rsa presenta dei lati oscuri tutti da accertare. La dinamica di quanto accaduto.
La pensionata 80enne, originaria di Vicenza, viveva da tempo viveva in una casa di riposo. Un lungo viaggio dal Veneto alla Sicilia, poi l’improvviso decesso della donna. La morte di Maria Basso presenta ancora dei punti poco chiari. Tutto è iniziato dalla Rsa Villa Rosa in cui viveva la signora.
Un viaggio partito da Asiago e terminato a Catania, precisamente da una lontana parente, il tutto con circostanze ancora da chiarire. Ciò sarebbe avvenuto senza avvertire la struttura, così come gli altri parenti della donna. Sta di fatto che, però, la signora anziana sarebbe deceduta nell’ospedale siciliano, da qui l’avvio delle indagini.
La vicenda risale allo scorso 16 dicembre con un ricovero d’urgenza avvenuto a causa delle condizioni fisiche della donna peggiorate in maniera improvvisa. Il cugino di Maria Basso morta ha intanto formulato una denuncia, da qui l’apertura delle indagini da parte della Procura di Vicenza. A riportare la notizia è Il Messaggero.
I sospetti emergerebbero visto che l‘eredità della 80enne ammonterebbe a 500mila euro fra immobili e denaro. Proprio il cugino della vittima avrebbe così depositato la querela contro la parente siciliana, con tanto di accusa di circonvenzione di incapace. Maria Basso sarebbe partita con la cugina, almeno questi erano i programmi per un paio di giorni, salvo non rientrare più nel centro che la ospitava.
La donna anziana avrebbe preso un aereo diretto a Catania, per poi rimanere in una struttura per anziani della città siciliana. L’avvocato della signora deceduta sospetta che non abbia assunto i medicinali e seguito ciclo di fisioterapia, cosa che invece abitualmente faceva presso l’altra struttura. La cugina avrebbe chiesto al centro Bonomo, che si trova ad Asiago, di riavere gli effetti personali della donna, cosa negata poiché la richiesta non sarebbe stata formulata direttamente da Maria Basso.
In secondo luogo, sempre per l’avvocato, ci sarebbe stato qualcosa di strano nel presunto passaggio di procura speciale da una “storica amica della donna” ad una lontana parente. Ed è proprio questa richiesta ad essere stata bloccata direttamente da un notaio.
Quest’ultimo avrebbe avuto sin da subito dei sospetti, specialmente visto il patrimonio della donna, da qui la scelta di nominare un amministratore di sostegno per gestire la vicenda. Quindici anni fa un testamento depositato ad Asiago per destinare tutto in beneficenza, ora un altro in Sicilia poco prima di morire: proprio su questo vertono le indagini.
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