Una vera bufera quella che Vittorio Sgarbi ha alzato in merito allo stadio San Siro. La lettera aperta e il vincolo di tutela per il Meazza: “Stiamo preparando un vincolo per difendere lo stadio. Io non impongo, invoco il rispetto della legge”
Nella seduta congiunta del 27 luglio 2020 i Comitati tecnici scientifici del ministero dei Beni culturali senza ombra di dubbio sono d’accordo sul valore che lo stadio Meazza rappresenta come simbolo per la città di Milano e, conseguentemente a ciò il rispetto per la salvaguardia dello stesso. L’indignazione di Vittorio Sgarbi in una lettera di protesta dove “esige” come dichiarato da un provvedimento di tutela ai sensi dell’art. 10, c. 3, lett. d di considerare la possibilità di istituire un tavolo tecnico tra il ministero e il Comune di Milano.
Il fine è avere un confronto costruttivo finalizzato a salvaguardare l’uso pubblico del bene e considerare la possibilità di apportare eventuali modifiche all’organismo pur nel mantenimento del carattere simbolico dello stadio. Le parole di Sgarbi in una lettera indirizzata al comune di Milano hanno carattere di urgenza.
“La Soprintendente, per ragioni non chiare, non dà seguito a questa indicazione che il tempo non cancella, e che attende di essere gerarchicamente istruita, oltre ogni incongrua valutazione politica. Parliamo di una valutazione tecnico scientifica, come il caso richiede e dalla quale io sono partito. Andranno anche valutate le misure disciplinari sulla astensione della Soprintendenza in base alla quale si rileva non è stata approfondita la possibilità di riconoscere allo stadio un interesse storico-identitario o storico-relazionale di cui all’art. 10 comma 3 lett.d del Codice”.
Stadio San Siro, la lettera d’indignazione di Vittorio Sgarbi
La norma a cui fa riferimento Vittorio Sgarbi viene considerata applicabile anche per tutti quei beni sia immobili sia mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse importante a causa del loro riferimento alla cultura in genere, quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose.
In questo lo stadio Meazza rientra appieno, soprattutto per il suo riferimento con la cultura sportiva e calcistica. L’interesse ai sensi dell’art. 10 comma 3 lett.d, come riporta il Corriere, è riconoscibile a un edificio che sullo stesso sito internet www.sansirostadium.com, è definito una “leggenda”.
Così Vittorio Sgarbi scrive, in riferimento all’articolo menzionato: “È la legge che parla ed è inaccettabile che un consigliere comunale la ignori e mi insulti arrivando a scrivere, con evidente subordinazione a interessi economici, che io sarei “un irresponsabile che incarna la peggiore Italietta delle giravolte opportuniste, facendo scappare gli investitori. Il ministero e lo Stato di quei cittadini non possono essere indifferenti per favorire interessi economici contro la difesa della città e della sua storia.
È questo il senso del mio intervento. Il richiamo al rispetto della legge. Il vincolo non è una scelta o un capriccio: è un obbligo“.