Messi, il trionfo con l’Argentina è ancora sotto gli occhi di tutti. A tenere banco, però, è il Bisht: la tunica indossata dalla Pulce.
Messi, la musica è finita, gli amici se ne vanno, ma non il successo. La vittoria del Mondiale da parte dell’Argentina resta un evento storico importante: Leo raggiunge Diego nell’Olimpo dei grandi con l’Albiceleste. Il ragazzo – per così dire – di Rosario ha vinto tutto completando il proprio mosaico di soddisfazioni. Guai a pensare al ritiro, anche se andare via all’apice non è una scelta da sottovalutare.
L’hanno fatto i più grandi e non è escluso che Messi prenda esempio. Questo non significa che Lionel è immune da critiche: anche da Campione del Mondo si può essere al centro di controversie. La prima è quella riguardante il Bisht: la tunica che l’ex Barcellona ha indossato alla premiazione in Qatar. Alza la coppa con questo mantello scuro. Non è Batman, ma per molti resta ugualmente un eroe.
Il Bisht, nella fattispecie, è una veste che in Arabia riconoscono ai leader: quelle personalità che devono esprimere il meglio per la comunità che rappresentano. I migliori, proprio com’era Messi in quel frangente. Non solo, verrebbe da dire. Gesto talmente spontaneo da parte di Infantino e addetti ai lavori che poteva chiosare un bel capitolo di sport. Invece è stato il pretesto per far divampare la polemica: si comincia, infatti, a parlare di Sportwashing.
Ovvero la tendenza a coprire con lo sport, e con un gesto in tal caso, il lato oscuro di un popolo che in nome di determinati ritorni – economici e sociali – sarebbe venuto meno ai diritti umani fondamentali. Questo s’intende con il termine coniato dalla stampa britannica. Il Bisht, secondo molti appassionati e addetti ai lavori, sarebbe stato – in quella circostanza – un segno della supremazia araba su tutto il resto. Insomma un epilogo parzialmente gradito.
È davvero sbagliato quello che la FIFA e gli organizzatori dei Mondiali in Qatar hanno fatto? La risposta è sì, ma non va rintracciata nel novero delle opinioni personali. Un errore mettere la tunica a Messi durante la premiazione, lo dicono i regolamenti FIFA: nella fattispecie articolo 27, comma 2 del protocollo generale della Federazione. “Nelle Finali delle Competizioni FIFA l’abbigliamento celebrativo può essere indossato sul campo di gioco solo dopo che si sono svolte le seguenti attività ufficiali FIFA: la consegna del trofeo; le fotografie ufficiali della FIFA; e le apparizioni sui media ufficiali”.
In questo caso c’è stata una vestizione precedente alla premiazione, con la collaborazione di Infantino, il quale – da Presidente della FIFA – ha trasgredito al regolamento in prima persona. Il ruolo che ricopre impone la possibilità di prendersi determinate responsabilità, ma il precedente che ha creato non può – e non deve – essere ignorato.
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