Sono caduti nel tranello oltre 58 persone, vittime di due coppie di coniugi strozzini. La gang prestava soldi con tassi di usura fino al 940% e se qualcuno non pagava iniziavano le minacce. Il giro criminale sgomitato dai carabinieri di Roma
La gang era composta da due coppie di coniugi che agiva nell’hinterland romana. L’operazione portata avanti dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile a maggio scorso ha portato alla luce un giro di usura ed estorsioni partito dai Castelli Romani e arrivato anche a Santa Marinella e nella Capitale.
Della banda di strozzini facevano parte un gruppo di persone unite tra loro anche da vincoli parentali che dal 2012 hanno prestato denaro con tassi usurai variabili dal 120 al 940%. Arrestate quattro persone, due coniugi: Marco Bottiglieri e la moglie Barbara Guidi e Gianna Brunetti e il consorte Daniele De Belardini.
Quest’ultima coppia, come scrive il gip Emiliano Picca nell’ordinanza di custodia cautelare, all’interno del gruppo ricopriva il ruolo di “mediatori e riscossori, provvedendo materialmente alla contrattazione di nuovi finanziamenti e alla riscossione delle rate mensili dalle vittime”. Le due coppie di marito e moglie ora sono finite in carcere.
I pagamenti delle vittime avvenivano in due modi: contanti o ricariche di postepay. A supportare il giro criminale delle due coppie di strozzini anche altre quattro persone, accusate di aver aiutato la banda nel traffico di sostanze stupefacenti. Queste ultime sono ora agli arresti domiciliari. Tre sono invece i denunciati.
Le vittime che si sono affidate alle due coppie di coniugi strozzini accertate dai carabinieri sono ben 58. Gli affari loschi delle due coppie si basavano dunque sulla fiducia delle persone. Nella rete sono cascate operatrici sanitarie, casalinghe, pensionate, percettori del reddito di cittadinanza, sarte che anche a causa della pandemia, come dimostrato soprattutto dai dati di Confcommercio, ha aumentato il giro di usura tra i commercianti.
Le vittime erano persone in difficoltà economiche che non riuscendo a ottenere legalmente crediti o arrivare a fine mese si sono affidati agli usurai. Nessun atto di violenza è stato perpetuato ma le minacce, di certo, non mancavano. Come riporta il Messaggero, un esempio di minaccia da parte di uno dei coniugi facente parte della gang criminale alla vittima di turno era: “Io vengo a casa tua e ti sfascio tutto, ti ammazzo, vengo e ti squarto in due”. Per ogni prestito elargito alla vittima, la gang teneva 100 euro. Per coloro i quali non riuscivano a pagare la rata mensile si applicava una mora di 50 euro a fondo perduto. Nell’ordinanza del gip si legge: “i coniugi Bottiglieri-Guidi hanno dichiarato redditi pari a 33.753,00 euro per l’anno 2011 e fino al 2020. Mentre la disponibilità economica in contanti accertata nei rapporti finanziari è pari a 90.865,88 euro”.
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