Dimesso tre volte dall’ospedale e adesso indagini in corso per la morte di un uomo di 40 anni. La dinamica del decesso e la ricostruzione di quanto accaduto.
Si sarebbe lamentato diverse volte prima di cadere a terra e perdere i sensi. Questi sono gli ultimi istanti di un uomo di 40 anni deceduto dopo ben tre dimissioni dall’ospedale. La vicenda è accaduta in un paese di circa 2mila abitanti.
L’uomo si sarebbe presentato in ospedale per un dolore alla testa, con tanto di conseguente aumento della pressione. La vicenda è accaduta ad Arre, in provincia di Padova, con l’uomo dimesso dal nosocomio di Schiavonia.
Prima un dolore lancinante alla testa, poi la pressione in aumento e infine l’ennesimo malore, questa volta fatale. Sulla vicenda diffusa dal Corriere Veneto emergono sei indagati che dovranno rispondere al giudice per le indagini preliminari. La vicenda del primo malore risale allo scorso 21 ottobre, con tanto di chiamata ai parenti, pensando però ad una influenza, da qui la scelta di curarsi con la tachipirina.
Successivamente, invece, l’uomo si sarebbe recato presso una guarda medica, con tanto di prescrizione per una terapia farmacologica. A distanza di una settimana (28 ottobre), invece, si sarebbe presentato al pronto soccorso per una visita, con tanto di esito negativo per due tac.
Anche in questo secondo caso, vista la pressione, sarebbe stata prescritta una terapia più forte per Andrea Nataliato, nel pomeriggio le dimissioni. Per fare luce sul caso risultano al momento sei medici indagati.
L’indomani avrebbe invece parlato di continui dolori, con tanto di consiglio in merito ad un dosaggio in aumento qualora non fosse migliorata la situazione. Durante la mattinata del 31 ottobre, invece, sarebbe tornato in ospedale con gli stessi sintomi, a seguire una visita cardiologica. Un calvario durato diverso tempo che, però, ha avuto un tragico finale.
A distanza di poco, invece, avrebbe perso i sensi, non prima però di aver chiamato la compagna per un forte dolore. Una grave emorragia cerebrale ha provocato il ricovero d’urgenza, poi il trasferimento nell’ospedale di Padova e il conseguente decesso avvenuto il lo scorso 3 novembre. Ora toccherà agli inquirenti accertare eventuali responsabilità, così come comprendere se ci fosse la possibilità di salvargli la vita.
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