L’inchiesta Prisma vede la Juventus ancora al centro dei riflettori: novità importanti e cosa cambia sul fronte bianconero. Tutti i dettagli.
La Juventus riprenderà a breve il campionato di Serie A con la sfida programmata per il prossimo 4 gennaio. Adesso in casa bianconera c’è però un’altra questione da analizzare e comprendere. L’inchiesta tiene banco e per l’ex presidente Andrea Agnelli è il momento di trovare alcune soluzioni, nonché stabilire una strategia difensiva con i legali del club.
La vicenda è ancora intricata e ci sarebbero diversi aspetti tutti ancora da analizzare e comprendere. La società avrebbe formulato una richiesta ben precisa agli organi competenti, ricevendo la risposta sulla competenza territoriale dell’inchiesta a carico del club.
Gli avvocati della Juventus avevano chiesto lo spostamento dell’inchiesta a Milano, luogo in cui si trova la Borsa. Almeno al momento, quindi, l’inchiesta Prisma rimarrà a Torino. La scelta sulla competenza territoriale spetterà quindi al giudice per l’udienza preliminare. Una decisione motivata con tanto di nota ufficiale che spiega le scelte delle autorità competenti.
“Si rileva che l’esercizio dell’azione penale ha determinato la chiusura della fase delle indagini preliminari ne deriva che la richiesta di trasmissione degli atti ad un diverso pubblico ministero, resta preclusa dal sopravvenuto radicarsi della competenza del giudice che procede innanzi a cui potrà essere sollevata la relativa eccezione“, si legge nelle motivazione pubblicate dalla Procura generale della Cassazione.
I vertici sono attualmente indagati per false comunicazioni sociali da parte di società quotata in Borsa, manipolazione del mercato, emissione di fatture false e ostacolo all’esercizio delle funzioni da parte dell’Autorità di vigilanza. Nessuna novità invece sul fronte degli indagati.
L’istanza dei legali bianconeri è arrivata per motivi di natura procedurale. La richiesta di spostare il processo a Milano, formulata dalla difesa del club, è stata ritenuta “inammissibile” da parte della Cassazione. La richiesta di trasferire tutto a Milano risulta al momento non accettata, per il prossimo futuro si vedrà.
La Cassazione ha comunque precisato altri aspetti della vicenda che riguarda il club dell’ex presidente Andrea Agnelli. “La richiesta di trasmissione degli atti ad un diverso pubblico ministero resta preclusa dal sopravvenuto radicarsi della competenza del giudice che procede innanzi a cui potrà essere sollevata la relativa eccezione“, continua la nota della Corte di Cassazione.
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