Emergono nuovi dettagli sull’uomo accusato della morte di Alice Neri: spunta una richiesta estorsiva ai danni di un’altra donna. Qual è il motivo e di cosa si tratta.
La morte di Alice Neri è un evento ancora avvolto nel mistero, ma adesso emergerebbero nuovi dettagli sull’uomo fermato di recente. Il suo nome è Mohamed Gaaloul, indagato anche per tentata estorsione ai danni di una donna della provincia di Modena.
Nel frattempo le indagini sul caso si concentrano su un episodio che avrebbe come protagonista la persona di 29 anni arrestata in Francia per l’omicidio della donna italiana uccisa a Concordia lo scorso 18 novembre. Sulla morte della donna ancora diversi punti oscuri e da accertare per chiarire la dinamica del delitto.
L’uomo avrebbe minacciato la diffusione di filmati che lo ritrarrebbero con una donna durante un rapporto sessuale. Il 29enne avrebbe chiesto il pagamento di una cifra pari a 2mila euro per non mandare le immagini a parenti e colleghi di lavoro. Alice Neri e la donna che ha denunciato l’uomo non si sarebbero mai conosciute, almeno questa è l’idea delle autorità competenti.
Gli inquirenti non avrebbero escluso l’ipotesi di una tentata estorsione, ma al momento sulla vicenda vige il massimo riserbo. Sta di fatto che Alice Neri è stata ritrovata senza vita all’interno di un’autovettura carbonizzata. Le indagini hanno inizialmente rivolto l’attenzione su un collega e il marito, salvo poi virare altrove. Al momento non c’è alcuna certezza su come siano andati realmente i fatti.
Dal telefono di Alice Neri sarebbe comunque partita alle 3.40 della mattina del delitto, prima della disattivazione del dispositivo, la ricerca della località Vallalta in cui vive Gaaloul, cittadino con alle spalle denunce per spaccio. Lo scorso 8 novembre si sarebbe sposato con una ragazza greca che vive nella zona del Basso Modenese, ma come avrebbe pagato il matrimonio? Una indiscrezione de Il Resto del Carlino parla dei proventi derivati dal ricatto a sfondo sessuale.
L’uomo avrebbe quindi minacciato un’altra donna per la diffusione di un video hard qualora si fosse opposta al pagamento di una somma di denaro, pari a 2mila euro, proventi richiesto per evitare la diffusione delle immagini.
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