Qatergate: “Profondamente indignato”. Andrea Cozzolino è il primo eletto italiano a Bruxelles a finire nel mirino degli investigatori belgi. Non è indagato, lui si difende
Si definisce “profondamente indignato” Andrea Cozzolino, europarlamentare del Pd, napoletano, finito nella maxi inchiesta su un presunto giro di mazzette dal Qatar al parlamento europeo.
Cozzolino non è formalmente indagato, ma il suo nome è finito decisamente nel mirino degli investigatori che da mesi conducevano questa indagine destinata a fare storia e sollevare ulteriormente scandalo.
Dopo i fermi, la convalida degli arresti, gli interrogatori con la collaborazione di Francesco Giorgi, la destituzione della vicepresidente Eva Kaili, il mega sequestro di contanti, ora i riflettori si accendono anche su altri nomi noti: tra questi appunto anche quello di Andrea Cozzolino insieme a quello del suo collega belga Marc Tarabella. “Sono pronto a tutelare la mia storia e la mia onorabilità in ogni sede”, ha scritto ieri in una nota lo stesso Cozzolino.
Qatargate, nel mirino degli investigatori finisce anche l’eurodeputato Pd Andrea Cozzolino
Secondo quanto scrivono diversi quotidiani, tra questi anche La Repubblica sarebbero due i casi intorno ai quali ruota la maxi inchiesta, denaro che sarebbe stato consegnato da esponenti di Doha, si tratterebbe di un giro di 1 milione e mezzo di euro, soprattutto per l’affare dei voli Qatar Airways, oltre che per ammorbidire l’opposizione dell’Europarlamento in merito allo stato dei diritti civili nel Paese che ospita il mondiale 2022, e l’accordo per gli scambi bilaterali col Marocco.
Ma chi è Andrea Cozzolino? Cosa sa di lui, della sua carriera politica? Assessore importante in regione, in Campania, quando Bassolino era Governatore, Cozzolino aveva avuto anche ambizioni su Napoli. Voleva diventarne il sindaco. Correva l’anno 2011, le primarie vennero annullate, lui rusultava il vincitore, ma su di lui piovevano accuse importanti. Avrebbe portato a votare molti cinesi e persone da ambienti discutibili. tento di nuovo la strada delle primarie, per correre alla guida della regione Campania. Perse contro Vincenzo De Luca. Oggi Cozzolino ha 60 anni, è un eurodeputato dem tirato dentro uno degli scandoli più grandi che abbiano colpito il cuore polito dell’europa.
Ecco perchè lui oggi scrive e dice “sono profondamente indignato per le vicende giudiziarie che apprendo dalla stampa e che minano fortemente la credibilità delle istituzioni europee”. Cozzolino sarebbe il nome del primo dem italiano coinvolto nel Qatargate. Ovviamente dovrebbero essere trovati riscontri rispetto agli elementi che in questi giorni starebbero emergendo contro di lui.
Qatargate, Cozzolino si difende “Pronto a tutelare la mia storia in ogni sede”
Repubblica scrive oggi sul suo giornale, che Cozzolino a chi lo ha chiamato avrebbe detto “Non sto capendo un tubo di quello che succede, e a Francoforte siamo sotto una tempesta e non so quando potrò rientrare “, mentre nella nota scritto acco cosa ha aggiunto l’eurodeputato “Personalmente sono del tutto estraneo alle indagini: non sono indagato, non sono stato interrogato, non ho subito perquisizioni né, tantomeno, sono stati apposti sigilli al mio ufficio. Sono pronto a tutelare la mia storia e la mia onorabilità in ogni sede. Inoltre non ho mai incontrato persone vicine ad agenzie o servizi di sicurezza, né tanto meno ho mai perseguito interessi, vantaggi o utilità personali nella mia vita politica “. Una difesa strenua quella di Cozzolino che nella dichiarazione scritta prosegue a dire
“Fra l’altro, le delegazioni al parlamento europeo non sono parte del processo legislativo e, al contrario delle commissioni, non gestiscono risorse del bilancio Ue, e non stipulano accordi internazionali. Abbiamo sempre lavorato con trasparenza per promuovere il dialogo tra le assemblee parlamentari ” .
Ma Andrea Cozzolino nella nota parla anche del fermo di Francesco Giorgi “che ho conosciuto per le sue esperienze lavorative nell’Europarlamento, e non ho idea di quale sia il suo coinvolgimento, se non quello rivelato dalla stampa. Da parte mia, mi batterò per l’affermazione e la difesa della verità e per fare piena luce su sospetti infondati. Sono a completa disposizione dell’autorità giudiziaria per qualsiasi chiarimento. E ripongo la massima fiducia nel lavoro della magistratura del Belgio”.
Eppure per la procura belga il terzo uomo dell’Inchiesta sarebbe proprio lui, con Antonio Panzeri e Francesco Giorgi appunto, che in passato in qualità di assistente aveva lavorato proprio con Cozzolino.