Caso Soumahoro, i soldi del Comune di Roma alla coop della compagna e della suocera: 3 milioni di euro in 10 anni. Poi la scoperta sul Durc.
Oltre 4 milioni e mezzo di euro impegnati da Roma Capitale in favore della cooperativa Karibu. Tre quelli complessivamente intascati da Marie Thérèse Mukamitsindo e Liliane Murekatete, rispettivamente suocera e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro. Nove anni di fatture senza controllo prima della chiusura dei rubinetti, dovuta alla scoperte di irregolarità contributive della cooperativa.
Questi i numeri dell’ultimo capitolo di una vicenda che sta suscitando un enorme clamore mediatico perché riguarda l’accoglienza nel nostro Paese di minori stranieri non accompagnati. Ne parla oggi l’edizione romana di Repubblica che riporta quanto emerso nel dibattito in Commissione Trasparenza in Campidoglio.
Quasi dieci gli anni di affari tra il Comune di Roma e Karibu prima di scoprire che non aveva neppure il Durc in regola. Durc sta per Documento Unico di Regolarità Contributiva. Si tratta dell’attestazione della regolarità dei pagamenti all’Inps, all’Inail e alla Cassa Edile. E dal 2009 è obbligatorio per le ditte che lavorano in regime di appalto o subappalto.
Caso Soumahoro, 3 milioni in 10 anni dal Comune di Roma alla coop della moglie
La vicenda nasce ancora una volta dalla difficoltà di Roma Capitale di reperire posti disponibili, nei centri d’accoglienza della Capitale, per i ragazzi stranieri non accompagnati che arrivano in città. Per questo il Campidoglio si rivolge a “102 strutture fuori territorio”, ha spiegato in commissione la Direttrice Angelina Di Prinzio. E tra queste c’era anche il centro di accoglienza della Karibu, Latina, dove erano stati collocati sette minori.
“I controlli si fanno sempre su tutte le fatture prima di pagare”, assicurano dall’Assessorato alle Politiche sociali. In questo caso però ci sono voluti 9 anni per rendersi conto che la cooperativa non aveva il Durc in regola. Meglio tardi che mai: così il pagamento delle ultime fatture, una da 49 mila euro e una da 12mila, è stato bloccato.
Intanto il Campidoglio, dopo che la Prefettura di Latina ha deciso di togliere alle coop della famiglia di Soumahoro la gestione dei centri di accoglienza, ha deciso di spostare sette minori che erano ospiti di Karibu e collocarli in altre strutture.
Misure interdittive e 650mila euro sequestrati: salgono a 3 gli indagati
Si allarga l’inchiesta della Procura di Latina sulla gestione delle strutture riconducibili a Marie Therese Mukamatsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro. Nei confronti del Cda di Karibu la procura ha applicato quest’oggi la misura cautelare interdittiva del divieto di contrattare, per un anno, con la Pubblica Amministrazione e di esercitare per lo stesso lasso di tempo imprese e uffici direttivi di persone giuridiche.
Non solo: la Guardia di Finanza ha applicato la misura del sequestro preventivo di 639mila euro nei confronti di un indagato e di oltre 13mila nei confronti di altri due, in quanto “profitto del reato” in riferimento a fatture per “operazioni inesistenti” tra il 2015 e il 2019. Moglie e suocera di Aboubakar Soumahoro sono indagate. Entrambe su difendono “Noi estranee so fatti”.