Ha parlato coi magistrati Francesco Giorgi indagato nell’ambito della maxi inchiesta per presunta corruzione dal Qatar e fidanzato della ex vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili. Davanti ai magistrati Giorgi è stato “un fiume in piena”.
Belli, giovani, con una carriera avviata. Non una coppia sul lavoro, pur frequentando gli stessi palazzi, ma una coppia nella vita della quale si parlava tanto dalle parti del parlamento europeo.
Ed ora che entrambi sono indagati nell’ambito della maxi inchiesta per presunte mazzette dal Qatar, ecco che l’ex vicepresidente Eva Kaili, fresca di destituzione e Francesco Giorgi assistente parlamentare dell’eurodeputato Antonio Cozzolino (non indagato), giocano o giocheranno forse una partita separata. Nonostante i soldi trovati nella casa che condividevano.
Francesco Giorgi infatti, uno dei cinque arrestati, sta collaborando con gli inquirenti del Belgio, ha risposto per ore alle domande, ha fornito informazioni sulla rete che ruotava intorno all’ex eurodeputato Antonio Panzeri di cui è stato assistente fino al 2019. Ma Giorgi avrebbe raccontato anche della sua compagna, di Eva Kaili. Le dichiarazioni rese dall’assistente parlamentare di Cozzolino, avrebbero dato la possibilità a chi sta indagando di allargare le maglie anche ad un altro deputato socialista. Si tratterebbe del belga Marc Tarabella, che avrebbe però replicato “Non ho assolutamente nulla da nascondere”.
Francesco Giorgi decideva di collaborare a Bruxelles e nel frattempo la Guardia di Finanza tornava nella sua abitazione in Italia, ad Abbiategrasso, dove venivano trovati altri 20mila euro. Soldi che vanno a sommarsi a quelli già sequestrati complessivamente tra il nostro Paese e il Belgio: un milione e mezzo in totale. Soldi mostrati e fotografati e destinati a fare la storia di questa maxi inchiesta che sta diventando sempre più ampia. A Francesco Giorgi sarebbero stati sequestrati più o meno un milione di euro, mentre a colui che è ritenuto sin qui il deus ex machina di questa grande faccenda, ovvero Antonio Panzeri, sarebbero stati sequestrati fino a 600mila euro.
Indiscrezioni di stampa sostengono che nelle carte relative all’ interrogatorio di Giorgi sarebbero contenute affermazioni eclatanti, ammissioni importanti e utili a ricostruire la filiera di questa presunta corruzione nei confronti di una parte della politica europea. Secondo le accuse di Michel Claise il gruppo formato da Giorgi, Panzeri, Niccolò Figà-Talamanca e Luca Visentini (che si dice però estraneo all’indagine) si muoveva intorno alla Ong “Fight Impunity”. Obiettivo favorire due Paesi: Qatar e Marocco.
Il quotidiano La Repubblica in questa direzione ha reso nota una frase dell’interrogatorio reso da Francesco Giorgi, interrogatorio relativo allo scorso sabato, che sarebbe durato tante ore, al punto da far slittare ai magistrati le audizioni degli altri arrestati. La frase “incriminata” e pronunciata dal compagno della Kaili sarebbe questa “Le organizzazioni non governative ci servono per far girare i soldi”. Il gruppo, finito ora nell’occhio del ciclone, sarebbe attivo dal gennaio del 2021. I reati contestati lo ricordiamo sono quello dell’associazione, la corruzione e il riciclaggio.
Kaili, Giorgi, Panzeri e Niccolò Figà-Talamanca si presenteranno oggi in tarda mattinata in tribunale per l’udienza preliminare. Intanto a rendere dichiarazioni che potemmo definire in qualche modo ufficiali, fin qui è stato solamente il legale dell’ex vicepresidente Kaili. Col le sue parole ha respinto le accuse nei confronti della sua assistita “La sua posizione è di innocenza. Non ha nulla a che fare con le tangenti del Qatar”
Eppure l’avvocato Michalis Dimitrakopoulos sulla provenienza del denaro trovato alla Kaili non si sbilancia, mentre andando anche semplicemente a ricostruire il percorso professionale di Giorgi, si capisce ancora di più come essere un assistente parlamentare non sia esattamente un compito o un ruolo marginale. Giorgi aveva lavorato per Lara Comi (Forza Italia), poi come assistente di Panzeri e, dopo la sua mancata rielezione, era transitato con Andrea Cozzolino. intanto Il Qatar ha negato fino ad ora responsabilità in casi di corruzione. Lo ha fatto attraverso una scarna nota diffusa negli Stati Uniti.
All’inizio della prossima settimana invece, davanti alla Corte di appello di Brescia compariranno Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri. Per evitare l’estradizione in Belgio dovranno spiegare la provenienza dei 17mila euro in contanti sequestrati nella loro casa.
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