Gianni Agnelli, la lotta per l’eredità spacca la famiglia: Margherita contro i figli, John e Lapo Elkann. Le accuse sui testamenti di Marella Caracciolo.
E’ di poche settimane fa la notizia della proroga di 10 anni del termine della società personale di John e Lapo (la Dicembre), nell’ambito della guerra per l’eredità che vede contrapposti Elkann e Agnelli. Una faida che ha lacerato i rapporti tra madre e figli, in un doloroso vortice di carte, pacchetti azionari e testamenti.
Lo scorso 7 novembre, giorno in cui era in programma un’udienza nella causa per l’eredità viene ufficializzata una “modifica dei patti sociali della Dicembre società semplice”. Davanti al notaio Remo Morone si presentano John e Ginevra Elkann mentre Lapo è rappresentato da Gianluca Ferrero, professionista vicino alla famiglia che prenderà il posto del dimissionario Andrea Agnelli alla guida della Juventus.
La notizia ha una certa rilevanza perché la Dicembre è il cuore dell’impero degli Elkann, passata a John attraverso testamenti, acquisti e donazioni da parte della nonna Marella (la madre di Margherita Agnelli). Ed è proprio sulla cassaforte di famiglia che Margherita e i figli de Pahlen ritengono, in un quadro più ampio che prevede l’azzeramento di ogni atto ereditario, di poter rivendicare diritti.
Per comprendere l’importanza della Dicembre basti pensare che gestisce la partecipazione del 38% nell’olandese Giovanni Agnelli bv. E controlla la governance e le decisioni strategiche di Exor, che a sua volta gestisce i principali investimenti e società riconducibili alla famiglia torinese. Da Gedi alla Juventus, fino ad arrivare a Stellantis e Ferrari.
Come riporta il Corriere della Sera, stanno emergendo ulteriori dettagli relativi a nuove carte dell’esecutore testamentario di Marella Caracciolo, la nonna degli Elkann. Il notaio in questione si chiama Urs von Grünigen ed è stato più volte accusato da Margherita Agnelli di aver redatto testamenti falsi. Secondo la figlia dell’Avvocato, la madre sarebbe “stata indotta a rilasciare il testamento, nonostante non ne potesse comprendere la portata“ e a causa di problemi di salute fosse “minata nella sua effettiva capacità naturale a testare“.
Inoltre Margherita ritiene che le tre versioni del testamento svizzero (2011, 2012 e 2014) siano invalide per vizi di forma. Il notaio von Grünigen e i testimoni non parlerebbero l’italiano e Marella non parlava il tedesco. Non solo, è sbagliata la data di nascita, le firme sono tremule, l’ultima addirittura “irriconoscibile”. A supporto ha presentato perizie grafologiche. Inoltre i suoi avvocati avrebbero chiesto che fosse ammessa una querela di falso del testamento. Certamente una richiesta tecnica, ma che assume un certo peso in una diatriba che vede coinvolte ben 3 generazioni di Agnelli.
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