Potrebbe esserci una svolta nelle indagini sull’omicidio di Alice Neri, la trentaduenne trovata morta in un baule all’interno della sua auto, poi dato alle fiamme.
Finora gli inquirenti hanno seguito una pista che li ha portati a iscrivere nel registro degli indagati il marito della donna e un collega di lavoro. Ma ora un nuovo elemento arricchisce il giallo.
Gli investigatori, infatti, sono sulle tracce di un altro uomo, un tunisino di 29 anni, Mohamed G. che potrebbe essere direttamente collegato alla morte di Alice. Di lui sembra non ci sia più traccia dal giorno del ritrovamento del corpo della trentaduenne e infatti è scatta una caccia all’uomo. Il giovane è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere.
Dalle indiscrezioni trapelate in queste ore, i carabinieri di Modena avrebbero rintracciato il ventinovenne tunisino e lo starebbero braccando. Si troverebbe in Francia, da dove, però, non ha dato nessuna comunicazione né alla moglie, che si trova in Grecia, né agli amici. Di lui, infatti, non c’era più traccia dal giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Alice Neri e nessuno aveva più avuto sue notizie. Nemmeno la sua padrona di casa.
Solo quando l’uomo sarà preso in custodia dai carabinieri potrà raccontare cosa è successo quella notte del 17 novembre. E chiarire la sua responsabilità. Per ora la sua presenza è verificata dalle telecamere del traffico che hanno ripreso lui e la donna all’uscita del bar in cui Alice si era intrattenuta fino alle 2 con il collega. Cosa è successo dopo? Potrebbe aver provato un approccio ed essere stato respinto, oppure Alice era finito un brutto giro?
Sono le domande che gli investigatori ancora si pongono le cui risposte serviranno a risolvere l’omicidio brutale della donna. Ma i dubbi restano ancora tanti. Uscita dal locale con il collega, Alice era rimasta dieci minuti in auto, ferma.
Alice Neri, solo il tunisino ricercato potrà svelare alcuni misteri
Il collega, invece, si era diretto verso la sua abitazione. Dopo un po’ le immagini mostrano la vettura di Alice dirigersi vero il luogo dove poi è stato ritrovato il suo cadavere. Dal video, però, non si capisce se sia sola in auto, oppure no.
Solo il tunisino potrà raccontare come sono andare le cose. Da quanto, poche ore fa, è venuto fuori questo nuovo indizio, il fratello di Alice, Matteo Marzoli, è molto agitato. “È cambiato tutto in un minuto, ma solo quando mi diranno con certezza chi è stato potrò puntare il dito su qualcuno”, ha detto in una intervista al Corriere della Sera.
L’ultimo dettaglio che i carabinieri non riescono a spiegarsi è perché il telefono di Alice ha continuato a squillare a vuoto fino a molte ore dopo il suo omicidio. La linea era libera e qualcuno all’altro capo riattaccava. La domanda che si fanno gli inquirenti è perché l’assassino abbia rischiato riattaccando, perché non abbia fatto sparire lo smarphone. Anche questo dovrà chiarirlo il tunisino, non appena sarà catturato.