Le proteste in Iran vanno avanti ormai da mesi e non mancano le denunce: l’allarme di Amnesty International sui giovani minorenni uccisi nel Paese.
La repressione è sempre più violenta in Iran e adesso da Amnesty International arrivano dei numeri che preoccupano e non poco. Sarebbero almeno 44 i minorenni uccisi dalle forze di sicurezza iraniane. Un rapporto diffuso dall’organizzazione parla di almeno 34 ragazze e ragazzi uccisi con proiettili al cuore, alla testa e ad altri organi vitali.
Altri quattro sarebbero morti a causa dei pallini di metallo esplosi a distanza ravvicinata, per non dimenticare gli episodi di pestaggio ai danni di decine di giovani. Fra le vittime ci sarebbero persone di sesso maschile da 2 fino a 17 anni, 6-17 anni per quelle di sesso femminile. Tutto emerge dopo la morte della giovane Mahsa Amini, ragazza uccisa per non aver indossato correttamente il velo.
Sono decine le persone uccise per strada, con tanto di proteste per quello che sta accadendo. Emerge su tutte le morte di Mohsen Shekari, ragazzo di 23 anni arrestato per aver bloccato il traffico locale e ferito un agente della milizia Basij. Il giovane è stato giustiziato non molto tempo fa. A rischiare la vita sarebbero al momento altre decine di persone di varia età.
L’osservatorio per i diritti umani iraniani (Iran Human Rights Monitor) ha parlato di 39 persone, con tanto di nominativi pubblicati. Si va da Mohammed Ghobadlou, giovane affetto da disturbo bipolare e senza farmaci, passando per Mahan Sedarat Madani. Quest’ultimo è un 22enne in isolamento da mesi senza alcuna possibilità di ricevere visite, neanche dai propri avvocati.
Al momento emergono migliaia di persone arrestate, il destino di molte è ancora tutto da decidere e per questo crescono i timori. Le famiglie delle persone in carcere non si arrendono e chiedono di rilasciarli senza alcuna ritorsione.
“Le autorità iraniane minacciano regolarmente le famiglie delle vittime per costringerle a stare in silenzio. O ad accettare la narrazione ufficiale che assolve le forze di sicurezza da ogni responsabilità“, commenta Amnesty in una nota. Ma non finisce qui perché molti parlano di minacce di arresto, stupro e uccisione per i minorenni appartenenti alle varie famiglie. “Viene detto che i loro cari verranno sepolti in luoghi sconosciuti o che le salme non verranno restituite per i funerali“.
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