Non solo i problemi legati alla separazione dei genitori, per Chanel Totti la vita si fa complicata a anche sui social. La figlia del Pupone e di Ilary Blasi presa di mira dagli hater della rete. Ecco cosa le hanno scritto.
Alla fine non è sfuggita all’odio del web neppure Chanel. La figlia dell’ex capitano della Roma Francesco Totti e della conduttrice di Mediaset Ilary Blasi ha sperimentato il battesimo del fuoco di tutti i vip. L’accaduto su Instagram, dove la giovane conta più di 140 mila follower e gestisce un profilo visibile a tutti.
Decine di utenti hanno attaccato l’adolescente facendo leva sul suo aspetto fisico. Tra i commenti le sono state scritte frasi come questa: “Sembri una 30enne, fai impressione”.
L’attacco degli hater: Chanel Totti vittima di body shaming
Chanel Totti non si lascia intimidire dalle aggressioni dei suoi detrattori. La ragazza non sembra indietreggiare e chiudere il profilo agli argonauti della rete. Diversamente da quanto fa il fratello Cristian, decisamente più riservato, la figlia dell’ex coppia più popolare di Roma continua a postare foto e commenti sul suo profilo.
Di fatto venendo messa al centro del mirino degli odiatori. A puntare il dito contro di lei sono le insinuazioni sui ritocchini estetici che, per alcuni, avrebbe già fatto. Ma in mezzo alla ridda di polemica non è mancato chi l’ha difesa. Taluni hanno scritto prendendo le sue difese e scoraggiando i messaggi critici e carichi di insulti.
La risposta di Chanel Totti
Uno dei commenti più brutali che ha ricevuto la giovane recita così: “Sembra mia zia milf ma sono dettagli. Questa è la prova che le quindicenni ormai si sentono donne vissute ma puzzano di latte come sarebbe giusto invece puzzano di mascara e silicone non scherziamo?”. Un altro invece pone l’accento sull’età della ragazza: “ Francamente 15 anni son proprio pochi e sembra siano donne fatte da 30 anni e oltre”.
Anche se nei recenti post Chanel ha preferito non replicare all’odio scaraventatole addosso, su TikTok la secondogenita di casa Totti aveva già espresso quello che pensava in merito. “Io rifatta perché non voglio somigliare alle facce di m**** come le vostre”, aveva replicato seccamente. Le norme sul body shaming in Italia prevedono il reato di diffamazione qualora due persone siano venute a conoscenza di offese che possono infierire sull’immagine e la reputazione della vittima. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni e una multa di almeno 516 euro.