All’alba di oggi un operaio di 62 anni ha perso la vita travolto da un cumulo di ghiaia mentre lavorava in una cava a Bedizzole, in provincia di Brescia.
Da sempre la chiamano la strage delle morti bianche. Ogni giorno uomini e donne nel nostro Paese, perdono la vita sul posto di lavoro. Ogni giorno c’è una famiglia inconsolabile che riceverà la drammatica notizia. Ogni giorno qualcuno esce di casa, per compiere il proprio dovere, ma in quella casa non farà più ritorno.
Ed è successo di nuovo anche questa mattina. Si è trattato di un incidente drammatico. Stavolta a morire un operaio di 62 anni. L’uomo ha perso la vita travolto da un cumulo di ghiaia mentre stava lavorando all’interno di una cava a Bedizzole, siamo nella provincia di Brescia.
Stando alle informazioni raccolte fino a questo momento, l’operaio si trovava esattamente nella cava Panni Srl di via Gavardina. Era all’interno del cassone di un camion, quando si sarebbe compiuto il dramma la cui dinamica è ovviamente tutta da appurare. L’uomo che ha perso la vita infatti non sarebbe stato solo. Con lui un collega, forse il titolare della ditta, che non si sarebbe accorto della presenza della vittima e quindi avrebbe continuato ad azionare la pala meccanica, riempiendo il camion di ghiaia.
Sarebbero trascorsi alcuni minuti prima che ci si accorgesse invece che la tragedia si era compiuta. Il cassone del tir a quel punto sarebbe stato svuotato e i colleghi dell’operaio avrebbero trovato l’uomo sepolto. Sul luogo del fatale incidente sono arrivati sia 118 che uomini dell’Arma. Purtroppo hanno potuto solo constatare la morte del 62enne. Nella cava sono giunti anche i tecnici Ats, il camion ovviamente è stato sottoposto a sequestro.
Soltanto meno di 24 ore fa le cronache italiane avevano dovuto registrare l’ennesimo decesso avvenuto su un luogo di lavoro. Dalla provincia di Brescia, ai Cantieri Navali di Palermo. A perdere la vita un altro 60enne, si chiamava Angelo Salamone. E proprio in questa chiave, dopo il dramma avvenuto ieri in Sicilia, la Regione (secondo quanto riportano le cronache locali) sarebbe pronta a un confronto con le imprese e i sindacati per porre un freno alle morti bianche, agli incidenti sul lavoro.
“Esprimo le mie più sentite condoglianze – ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo – alla famiglia di Angelo Salamone, l’operaio morto mentre lavorava ai cantieri navali di Palermo, e alla famiglia di Michele Pisciotta, il quale ha perso la vita il 30 novembre scorso, cadendo da una impalcatura nel capoluogo siciliano. Non si può né si deve morire lavorando».
In Italia, guardano ai dati dei primi 8 mesi dell’anno, gli incidenti mortali sul lavoro sono stati 677, con una media di quasi tre vittime al giorno. Siamo arrivati in fondo al 2023, quindi i numeri andranno tristemente aggiornati. Resta un problema atavico, quello legato alle norme sulla sicurezza, norme che spesso vengono aggirate o completamente disattese.
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