Inchiesta Juventus, l’indagine Prisma si abbatte sul mercato: gli equilibri dei bianconeri influiscono anche sulle trattative.
Juventus, occhio al mercato: la situazione non è facile alla Continassa. Il castello di carte è crollato. L’indagine Prisma rischia di stravolgere ogni cosa, a partire dal mercato. Le possibili accuse di falso in bilancio e aggiotaggio continuano a popolare le giornate di inquirenti e addetti ai lavori che fanno i conti con pezzi sempre nuovi di un puzzle che potrebbe avere ripercussioni anche in ambito sportivo.
Sul piano economico ce l’hanno già, i conti sono attenzionati: non sarà possibile agire come in passato. Maggiore oculatezza e soprattutto cautela le parole d’ordine. A gennaio e in estate la priorità ce l’hanno le trattative interne: tutte quelle discussioni in sospeso che potrebbero ingolfare ulteriormente un avvenire incerto. Dare maggiori garanzie attraverso decisioni drastiche, ma necessarie. In altre parole: non è più tempo di procrastinare. La Giustizia si sta muovendo, deve farlo anche la Juve.
Juventus, l’inchiesta cambia il mercato: le priorità
Significa che da gennaio, il 18 verrà presentato il nuovo CDA con Ferrero a capo e Scanavino come braccio destro, si metterà mano al mercato per capire come agire e in particolare da chi ripartire. Innanzitutto Moise Kean: è lui la voce cerchiata in rosso in agenda per decidere quale strada prendere. Nella fattispecie il riscatto con l’Everton, in caso di raggiungimento obiettivi, è una formalità che diventerà concreta con l’anno nuovo. 7 milioni complessivi più 28 di riscatto. Operazione onerosa, ma la permanenza del calciatore a Torino è un obiettivo. Il primo punto di ripartenza della nuova era.
Stesso discorso per Manuel Locatelli: l’ex Sassuolo sta mostrando continuità di prestazioni, ma la spesa – nonostante il prestito dal Sassuolo fosse gratuito – diventa impegnativa: 25 milioni più 12,5 di bonus che darebbero vita a una percentuale sulla futura rivendita. Affare che prenderà forma in primavera, la Juve sembra intenzionata a portarlo a termine per poi provare a piazzarlo altrove. Qualora la situazione lo richieda. Se c’è bisogno di fare cassa.
Milik sì, Paredes forse: i nuovi equilibri di mercato
Poi ci sono le questioni Paredes, Fagioli e Miretti. Capitolo a parte per Milik. Speranze di restare in bianconero, al momento, le ha solo l’ex Napoli il cui prezzo di riscatto è decisamente basso. Quindi abbordabile per la Juve che verrà: 7 milioni più 2 di bonus. Cifre accettabili in relazione a quanto ha dato e continua a dare alla causa bianconera.
Gli altri, verosimilmente, troveranno altri lidi. Anche perchè il loro riscatto, fortemente legato alla qualificazione in Champions, presenta costi piuttosto elevati che al momento non sono una priorità. Il mantra è calma ed equilibrio, oltre alla pazienza che alla Continassa è sempre stata la virtù dei forti. Oggi, però, conta più la serenità: il vero e proprio traguardo di questa stagione difficile.