Liliana Segre dice a basta e denuncia le minacce di odio antisemita ricevute on line. Tra i 24 profili identificati, c’è anche quello del noto Chef Rubio
Dopo aver taciuto per tanto tempo Liliana Segre ha voluto parlare, anzi ha voluto denunciare.
La superstite dell’Olocausto e testimone dell’attività della Shoah italiana che dal 15 aprile del 202 è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza ha detto basta. Liliana Segre ha infatti deciso di agire legalmente, come annunciato dal quotidiano La Stampa, nei confronti degli insulti continui ricevuti via social.
E la notizia non è soltanto questa. Perchè tra i 24 profili che sarebbero già stati identificati e dai quali proverrebbero gli insulti, ci sarebbe anche quello di un volto notissimo al grande schermo, ma anche al mondo social: quello di Chef Rubio, che dai suoi account ha già preso a twittare contro la medesima notizia rilanciata da giornali e siti e diventata virale nel giro di poche ore.
La senatrice a vita era stata chiara già nel recente passato, prima o poi avrebbe reagito, ma ora a finire nei guai è, tra gli altri anche Gabriele Rubini, nato il 29 giugno del 1983 a Frascati in provincia di Roma. Cuoco, personaggio televisivo ed ex rugbista, noto con lo pseudonimo di Chef Rubio . “Uni e bisunti” e “Camionisti in trattoria”, tra i suoi più grandi successi televisivi. Ma Rubio è famoso, anche e soprattutto per le sue posizioni contro Israele. Basta Scorrere i suoi social, i post da lui continuamente pubblicati, o rileggere anche in maniera rapida la numerosa rassegna stampa che lo vede protagonista, per rendersi conto del “fenomeno Rubio”
Campione di polemiche e offese virtuali, a caccia di visibilità e click. Le sue frasi oltraggiose nei confronti del popolo di Israele definito anche “abominevole” in passato, hanno fatto dello chef un personaggio identificativo. Nel bene e nel male. E ora compare anche il suo di nome dunque tra i 24 profili, che dovranno essere identificati grazie all’indagine avviata dall’Arma dei Carabinieri. Negli ultimi mesi, da questi profili, erano stati inviati messaggi di “odio di natura diffamatoria, spesso di carattere antisemita e contenenti auguri di morte.”
Risale ad esempio allo scorso aprile, sempre su Twitter, l’attacco di Rubio alla Senatrice Segre, per quello che lo chef definiva “vergognoso silenzio sistematico” nei confronti di quella che lui definiva come “polizia etnica, in Israle, contro i palestinesi.”
Come riporta La Stampa dunque, l’intenzione di denunciare, Liliana Segre l’aveva annunciata insieme all’avvocato Vincenzo Saponara lo scorso novembre al Forum nazionale delle donne ebree d’Italia. “Per tanto tempo sono stata in silenzio su queste persone che mi insultano. Ma adesso le denuncio. Poi è anche cattivo augurarmi la morte a 92 anni”. Queste le parole della Senatrice relative a qualche tempo fa.”
Da ben tre anni la testimone storica della Shoah, vive sotto scorta. E su questo la senatrice a vita aveva voluto spiegare “Non sono stata io a chiederla. Me l’hanno assegnata per le minacce che ricevevo e purtroppo continuo a ricevere, ma la mia scorta è diventata una splendida sorpresa. I carabinieri che ogni giorno mi sono accanto hanno più o meno l’età dei miei nipoti e siamo diventati un’affiatata famiglia allargata”.
Le 24 denunce presentate da Liliana Segre, sono partite lo scorso 6 dicembre e sono state presentate presso la caserma dei carabinieri di Milano, sezione Indagini telematiche del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo. Sarebbero state presentate dalla senatrice insieme al suo legale, per lo più email di natura diffamatoria, di carattere antisemita e come detto contenenti auguri di morte.
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