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Cronaca

Costringevano una minore alla prostituzione: 4 persone arrestate | Il racconto dell’orrore subito

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Luigia Luciani

Tre donne arrestate e anche un uomo finito in manette. Era considerato l’autista del giro di prostituzione sul quale indagano i carabinieri. Costretta a vendere il proprio corpo anche una minore. La storia scoperta dopo un episodio di aggressione

Il Salento, ma anche la provincia di Bari. E pure Milano. La storia che stiamo per raccontare e che parte da una vile aggressione, ha come scenari principali questi luoghi appena citati.

Costringevano una minore a prostituirsi, foro Ansa

Ma quell’aggressione ha svelato poi ha chi ha condotto le indagini, un vissuto ancora più inquietante, condito da un reato in particolar modo: quello di costringere alla prostituzione una minorenne, il cui racconto è pieno di dettagli che lasciano senza parole. Fino a questo momento, sono state arrestate 4 persone: tre donne e un uomo di Maglie, pare che il suo ruolo fosse quello dell’autista.

“Dieci minuti di rapporto con me venivamo pagati 100 euro, un’ora 500”. Descrive così la minore le vicende di cui è stata tristemente protagonista. Nella città di Monopoli la minore accompagnata da chi sfruttava la situazione, è stata circa una settimana. Lì arrivavano clienti di continuo. Usava un altro nome per “lavorare”. Ha fatto guadagnare all’organizzazione che la gestiva,  fino a 13mila euro. Questi episodi narrati, solo solo una parte ovviamente del racconto della diciassettenne  che è stata aggredita ad Andria. La testimonianza è stata così inserita dopo il lavoro dei carabinieri, nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip del Tribunale di Trani, che ha poi stabilito l’arresto delle 4 persone.

Costringevano alla prostituzione una 17enne: 4 persone arrestate, 3 donne, 2 gemelle e un uomo

Le gemelle Francesca e Federica Devito, di 22 anni; Marilena Lopez di 32 anni, originaria di Bari ma residente e Napoli e Andrea Passaro, di 26 anni. Lui era l’autista del “gruppo” che evidentemente accompagnava la minore, ma non solo, in alberghi, case-vacanze, club privè. Ci si muoveva su e giù per la Puglia, ma non venivano disdegnate anche trasferte a Milano. La gestione degli orari, dei luoghi degli appuntamenti e dei clienti era affidata alle gemelle. La minore nelle 42 pagine che costituiscono la memoria del suo racconto, definisce le ragazze escort. Le sorelle si muovevano nella gestione con risoluta fermezza: “piazzavano” le ragazzine a seconda delle richieste che pervenivano loro.

C’è un episodio in particolare descritto dalla vittima, quello in cui viene portata dall’autista nella città di Barletta. Qui accompagnata in un B&B raggiunge le gemelle che si prostituivano insieme. Ognuna guadagnava  100 euro dalla prestazione sessuale. La minore segue tutto dall’interno di un bagno e alla fine capisce che fino alla mezzanotte di quella sera, le sorelle avevano racimolato 1000 euro. Uscita dal bagno si rende conto, entrando in una chat, quali “servizi” venissero resi ai clienti in base alle preferenze degli stessi che pagavano “il conto”. C’era in sostanza una lista che serviva poi a indicare la ragazza con la quale decidere di avere il rapporto sessuale a pagamento.

Costringevano una minore alla prostituzione, 4 arresti dei carabinieri. Foto Ansa repertorio

Facevano prostituire una minore, i racconti della giovane: minacce e insulti

Da Barletta a Monopoli, poi Lecce, Trani, Bisceglie. Un tour del sesso che termina per la minore quando si rende conto delle mancate promesse delle 2 sorelle: le gemelle infatti non versavano i soldi pattuiti per le prestazioni rese dalla diciassettenne. La vittima fugge, lascia tutto, ma arrivano le prime minacce:” Con noi hai imparato a lavorare, quindi o muore il mestiere o muori tu”. La ragazzina allora parte per Milano, dove prosegue il suo “lavoro”. Una media di 15 clienti al giorno, in mezzo a tante botte e insulti.

Ma tra le frasi che colpiscono, nel verbale reso dalla 17enne, ce n’è  una che è estremamente indicativa della vita che aveva vissuto e dalla quale è probabile volesse liberarsi: “Mi sono prostituita per dare metà dei soldi a mia madre, visto che la mia situazione famigliare economica non è delle migliori, mentre l’altra metà dei soldi volevo conservarli per potermi pagare la scuola e l’università”.

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