Un chiodo ritrovato nella pasta scatena il panico in una mensa scolastica: era in un piatto di alcuni bambini della scuola dell’infanzia. La decisione del sindaco è inevitabile.
Situazione incredibile quella scoperta a Monterotondo, in provincia di Roma, con tanto di foto circolata sulle chat dei genitori. L’immagini ha fatto il giro ed è arrivata fino ai social network, con tanto di commenti per una vicenda che sarebbe potuta andare ben oltre la segnalazione.
Non si tratta della prima volta che accade un episodio simile. Già nel 2021, infatti, si erano verificati altre vicenda relative al ritrovamento di oggetti metallici trovati nei piatti della mensa. Proprio in questo caso, infatti, la società era stata sostituita, adesso un nuovo incubo e la paura dei genitori.
Chiodo nella pasta alla mensa dei bambini, la novità
Nonostante il cambio dell’azienda, infatti, il pericolo per la sicurezza e la salute dei bambini non sarebbe scemato, anzi. A riportare la notizia è Il Messaggero che ha parlato di un servizio mensa per 1.700 alunni di tutte le scuole del territorio comunale. Nel frattempo i carabinieri indagano per scoprire le origini del gesto, nonché identificare i responsabili.
Sulle chat dei genitori si mostra il chiodo ritrovato nel piatto di pasta, con tanto di segnalazione alle autorità scolastiche, così come all’assessorato delle Politiche Educative del Comune di Monterotondo. La stessa è stata inviata alla società che si occupa di fornire il servizio mensa. Al momento la denuncia è contro ignoti.
La decisione del sindaco
Il sindaco Riccardo Varone è intervenuto su Facebook per annunciare la sospensione del servizio in tutte le scuole della città, garantendo di fatto la possibilità di consumare i pasti portati direttamente da casa. “A distanza di oltre un anno dagli ultimi incresciosi e criminali episodi, si è verificato un nuovo caso di rinvenimento di un oggetto metallico in un pasto servito dal servizio di mensa scolastica“, ha ribadito il primo cittadino sui social.
Varone ha parlato di voler tutelare la salute dei bambini ed evitare che possano accadere altri gravi episodi in futuro. “Siamo consapevoli dei disagi che questa scelta arrecherà alle famiglie, ma la riteniamo la più giusta per tutelare i bambini e il mondo della scuola che è nuovamente parte lesa in questa vicenda. Continueremo attivamente, per quelle che saranno le nostre competenze, a collaborare con le autorità competenti per l’individuazione dei responsabili degli atti criminosi, nei confronti dei quali agiremo, insieme alla scuola, in tutte le sedi“, conclude il sindaco di Monterotondo.