Ha perso il controllo del suo scooter mentre si trovava su una delle rampe del parcheggio ed è precipitata dal centro commerciale di Roma Est.
E’ quanto accaduto ieri pomeriggio nella maxi-struttura che si trova poco fuori il Grande Raccordo Anulare di Roma. Inutili i soccorsi.
La ragazza che era alla guida del motorino, sbalzata dalla sella, è stata trasportata in codice rosso al Policlinico di Tor Vergata. Secondo le prime informazioni, sembra che la giovane sia scivolata perdendo il controllo del mezzo sul quale viaggiava e precipitando dalla rampa. Lo scooter, infatti, è stato ritrovato riverso a terra. Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia e il personale medico.
Un volo di diversi metri da parte della donna di 48 anni, Silvia Ravasco. A chiamare subito i soccorsi gli altri clienti del centro commerciale testimoni dell’incidente.
La donna non ce l’ha fatta ed è deceduta nelle scorse ore nel nosocomio della capitale.
Secondo le prime informazioni, sembra che la donna, scivolando, sia finita contro le barriere poste a protezione dei parcheggi e quindi precipitata dalla rampa. Lo scooter invece è rimasto bloccato nel parcheggio all’ultimo piano ed è stato trovato riverso a terra.
Silvia Ravasco era una dipendente della polizia penitenziaria nel carcere romano di Rebibbia. Recentemente era stata distaccata ad altra sezione. “Un’amica, una ragazza bravissima e corretta. Ineccepibile sul lavoro. Una grossa perdita per il sindacato e per la polizia penitenziaria“, ha detto Maurizio Somma segretario regionale per il Lazio del Sappe.
La ricordano con affetto anche i colleghi dell’altro sindacato, il Sinappe “Siamo sgomenti, attoniti e senza parole. Le lacrime accompagnano il ricordo di una amica, prima, e di una ‘militante’, poi, che ha condiviso una parte della sua storia lavorativa con l’appartenenza al Sindacato, abbracciando le nostre rivendicazioni, lottando per le colleghe del ‘femminile’ di Rebibbia“, hanno scritto sul sito del sindacato.
“Una vita spezzata a poco più di quarantasei anni, madre di due figli di 18 e di 14 anni, una donna coraggiosa, capace di una presa di coscienza ancora oggi non facile andando oltre l’ondata di paura, i sensi di colpa ed il qualunquismo misogino. Ora siamo sopraffatti dal dolore, confusi ed increduli, con i pensieri che affollano la nostra mente senza capire in cerca di cosa. Forse del ricordo, quello più autentico, quello più vivace, quello che ci ha regalato il sorriso scanzonato e canzonatorio di Silvia. Che la terra ti sia lieve. Buon viaggio, amica nostra!“, conclude la nota pubblicata sul web.
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