Ancora un’altra tragedia in mare al largo di Lampedusa: tra le vittime si contano pure due bambini. Anche questa volta il mezzo di fortuna consisteva in un barchino di pochi metri.
La partenza carica di speranza era avvenuta dal porto tunisino di Sfax. Il naufragio al largo dell’isola siciliana di Lampedusa. Una tratta, questa, che ha visto troppi migranti finire in fondo al mare senza che nessuno potesse cambiare mai il triste epilogo.
Il governo italiano ha deciso di aprire sul tema un dibattito in ambito europeo ed è intenzionato a modificare la normativa comunitaria e richiede la solidarietà degli altri Stati membri.
Il bilancio del nuovo naufragio si caratterizza per 4 dispersi, di cui due di bambini, rispettivamente di 3 mesi e 6 anni. Dalle prime indiscrezioni potrebbero essere fratelli. Le altre due vittime sono due uomini. A seguito della tragedia è intervenuta la motovedetta Cp327 della Guardia Costiera, subito adoperatasi per salvare 33 persone, tra le quali i genitori dei piccoli di cui si sono perse le tracce.
Tra i migranti c’erano diversi minori e donne. Dei primi almeno 4 sono stati condotti in ospedale per ricevere assistenza e cure. In più stamani l’equipaggio della ONG Geo Barents ha effettuato il salvataggio di 90 persone, di cui 35 minori e 5 donne. Al momento sulla nave dell’organizzazione umanitaria si trovano pertanto 164 sopravvissuti, dei quali un terzo circa non avrebbe la maggiore età.
La notizia del naufragio nelle acque di Lampedusa, segue quella di un’altra tragedia avvenuta un paio di giorni fa, quando un barcone pieno zeppo di gente si era ribaltato in mezzo al mare. Del carico di migranti a bordo se ne sono salvati 40, mentre a sentire i superstiti i dispersi sarebbero stati stati 3. L’imbarcazione si era ribaltata in prossimità della motovedetta, in quanto i migranti si erano sposati su un lato sbilanciando il barcone.
Da un’analisi degli ultimi 5 sbarchi, si conterebbero complessivamente 144 persone. 22 sarebbero i minori. Secondo le testimonianze dei migranti, i Paesi di provenienza sarebbero i seguenti: Guinea, Mali, Burkina Faso, Cosa d’Avorio, Senegal, Camerun. Altri 5 approdi si sono registrati ieri per un totale di 202 migranti. Tra questi mancherebbero all’appello i due uomini e i due bambini andati dispersi.
A proposito del nuovo decreto flussi, il ministro dell’Interno italiano ha avuto modo di articolare che “sarà un decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Ci stiamo lavorando per vararlo al più presto e poter garantire un flusso di migranti regolari che possano essere inseriti proficuamente nel tessuto economico del Paese”– ha detto l’uomo forte dell’esecutivo. Ancora Matteo Piantedosi ha precisato: “Per noi è una questione di grande importanza – ha detto – anche l’Europa deve fare la propria parte. Sono temi di grande complessità”.
Il titolare del Viminale ha sottolineato la necessità di “risposte concrete, in primo luogo per evitare tragedie del mare”. Ancora Piantedosi ha tenuto ad affermare che: “E’ questo lo spirito con cui parteciperò al Consiglio dei Ministri dell’Interno UE dell’8 dicembre. Confido – ha proseguito – sia lo spirito di tutti”. Infine la chiosa: “anche la questione dei migranti deve essere al centro dell’agenda UE: servono iniziative comuni europee”.
Al riguardo è stato svelato che i “nuovi ingressi di migranti regolari avverranno tenendo conto del reddito di cittadinanza”. Sul tema è intervenuta anche la commissaria europea agli Affari Interni, Ylva Johansson, che su migrazione e asilo ha dichiarato: “lo abbiamo visto sotto la presidenza francese e ora sotto quella ceca devo dire che si stanno raggiungendo progressi di quanto fosse atteso”. La politica socialdemocratica ha infine auspicato che un testo legislativo in materia possa vedersi già sotto la presidenza svedese dell’UE.
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