La guerra in Ucraina si intensifica nel Donbass. Nelle ultime ore l’esercito russo ha compiuto pesanti raid nella regione. Secondo quanto riferito dalle fonti ucraine, le forze russe avrebbero messo a segno oltre 30 attacchi con sistemi missilistici.
Sedici attacchi aerei lanciati sulle postazioni delle truppe e degli insediamenti ucraini lungo la linea di contatto. Il report mattinale di Kiev ha riportato, inoltre, raid sulle infrastrutture civili, nelle zone di Kharkiv, Kramatosk e Donetsk.
Nelle ultime ore, i russi hanno martellato anche la zona di Lugansk, dove avrebbero giustiziato pubblicamente alcune civile. Lo ha riferito su Telegram l’attivista e avvocato ucraino Sergiy Sternenko. “Nella regione di Luhansk, i russi hanno giustiziato pubblicamente dei civili. È stata una mossa di facciata, in modo che tutti la vedessero. E il mondo deve vederlo. Una vera e propria vile faccia russa di disumani che ostentano le loro atrocità“, ha spiegato l’avvocato Sternenko.
Nella notte ci sono stati anche combattimenti nella zona sud-orientale di Zaporizhzhia, Il capo dell’amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh ha spiegato che l’esercito di Mosca ha assaltato un villaggio presidiato dalle forze ucraine. Si è accesa, dunque, una intensa battaglia. “Trecento militari della Federazione sono rimasti uccisi o feriti”, ha poi riferito in mattinata Starukh.
Intanto, l’esercito ucraino sta avanzando lungo il confine orientale e si sta avvicinando sempre di più a Lymansk e Odessa, a pochi km, ormai, dal confine con la Moldavia. Sembra che i timori di un’offensiva ucraina stia spingendo le autorità russa a evacuare le opere d’arte dei musei della regione per trasportarle in Russia. La notizia è rilanciata dal Crimean Institute of Strategic Studies che, però, ha lanciato un allarme per possibili furti di oggetti preziosi.
Sul piano istituzionale e internazionale, invece, le cose procedono a rilento. Il presidente francese Macron è negli Stati Uniti per un dialogo face to face con Joe Biden. L’obiettivo è facilitare una mediazione tra le parti.
“Se il presidente Vladimir Putin accetta i negoziati per porre fine alla guerra in ucraina – ha detto Macron – allora l’Occidente dovrebbe considerare come affrontare il bisogno di garanzie di sicurezza“. La futura architettura di sicurezza dovrà affrontare uno dei punti essenziali, come ha sempre detto il presidente Putin. E cioè la paura russa che la Nato arrivi direttamente alle loro porte e che il dispiegamento di armi (Nato) possa minacciare la Russia. Macron ha poi aggiunti: “quel tema farà parte dei temi per la pace, quindi dobbiamo preparare ciò che siamo pronti a fare, come proteggere i nostri alleati e gli Stati membri e come dare garanzie alla Russia il giorno in cui tornerà al tavolo dei negoziati”.
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