Guerra Ucraina Russia. Le ultime notizie di venerdì 2 dicembre 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
281esimo giorno di guerra, prove di dialogo con Mosca: Biden apre alla possibilità di parlare con Putin e sedersi al tavolo dei negoziati, a patto che il leader russo mandi “segnali di volere cessare la guerra”. Il Presidente americano incontra il leader francese Emmanuel Macron: “Sempre stati sulla stessa linea, aiutare l’Ucraina a costruire la pace”. Annunciata una conferenza internazionale, il 13 dicembre a Parigi.
Dopo la gaffe di ieri di von der Leyen (100mila militari di Kiev caduti, in un tweet poi rimosso), il consigliere presidenziale Podolyak fa chiarezza sulle perdite subite finora dall’Esercito ucraino: “Abbiamo stime ufficiali dello Stato Maggiore e del Comandante in Capo Supremo. E vanno da 10 a 12,5-13mila morti“. Il Ministro degli Esteri Tajani: “Putin dia segnali concreti anziché bombardare la popolazione. L’Italia continuerà a seguire la linea Nato e Ue“.
21.10 – “Il compito più importante ora è quello di preservare l’Ucraina come stato indipendente. Di un’adesione alla Nato si tratterà più tardi. Stiamo già fornendo un sostegno senza precedenti all’Ucraina e stiamo rafforzando il nostro partenariato con questo Paese“. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista con la tedesca Sueddeutsche Zeitung. Stoltenberg ha anche elogiato il contributo di Berlino all’alleanza e il nuovo fondo da 100 miliardi per l’esercito tedesco, dicendo che a volte viene data l’impressione che la Germania non faccia nulla, ma invece “sono pochi i Paesi dell’Alleanza che fanno più della Germania“. “L’Ucraina è uno Stato indipendente e non appartiene alla sfera d’influenza della Russia. La porta della Nato è aperta“, ha ribadito Stoltenberg, che ha poi sottolineato come nel 2014 l’esercito ucraino era “molto più debole rispetto ad oggi“. “Dal 2014, gli alleati della Nato – in particolare Stati Uniti, Canada e Regno Unito – hanno addestrato decine di migliaia di soldati ucraini. La Nato ha aiutato l’Ucraina a costruire capacità militari“, ha detto Stoltenberg, e “quando i russi hanno invaso di nuovo quest’anno, l’esercito ucraino era molto più grande, molto meglio equipaggiato, molto meglio addestrato e guidato. Era in grado di reagire.” Il segretario ha però ricordato nuovamente che “non siamo una parte in causa in questa guerra. Non abbiamo truppe della Nato in Ucraina.” Sul futuro della guerra, Stoltenberg dice che “la maggior parte delle guerre finisce al tavolo dei negoziati e sarà probabilmente così anche per questa“, ma i negoziati sono legati “alla situazione sul campo di battaglia. Quindi, se vogliamo vedere un risultato alla fine dei negoziati che garantisca la vittoria dell’Ucraina, il modo per farlo è sostenere l’Ucraina“. A una domanda su un possibile ritorno di Donald Trump a Washington, Stoltenberg ha risposto “sono assolutamente convinto che il forte sostegno alla Nato rimarrà al di là di ogni partito. È nell’interesse della sicurezza dell’Europa e degli Stati Uniti rimanere uniti in un mondo sempre più pericoloso“.
20.45 – “Io sarò in Ucraina, non questa settimana, ma quella dopo. Qui c’è un Paese dove la gente sta combattendo per la propria Libertà, morendo di freddo e di fame e noi siamo stiamo a cavillare se aiutarli o no“. Lo ha annunciato ad Ancona il leader del Terzo Polo Carlo Calenda rispondendo ai cronisti. “Sia chiaro gli ucraini stanno combattendo per noi vanno aiutati. bisogna andare anche lì se uno può. Nella prima fase della guerra sono andati tutti lì e poi se la sono un po’ dimenticati. Il sindaco di Leopoli mi ha invitato, andrò a Leopoli e Kiev“. “Conte ripete che serve una soluzione diplomatica? L’ha trovata? Perché ripetere che bisogna trovare una soluzione diplomatica senza spiegare qual è è un po’ come quando miss universo vince e dice che vuole la pace nel mondo“.
19.50 – La commissione d’inchiesta indipendente nominata dalle Nazioni Unite per indagare sull’invasione dell’Ucraina sta cercando di stabilire se gli attacchi russi alle infrastrutture, innanzitutto quelle legate all’energia, costituiscano crimini di guerra; e se così fosse la commissione farà del suo meglio per garantire che questi crimini non rimangano impuniti: lo ha detto il colombiano Pablo de Greiff, uno degli esperti, che ha parlato nel corso di una conferenza stampa per analizzare i risultati della loro seconda visita in Ucraina per continuare a raccogliere prove di crimini di guerra.
“Le infrastrutture civili sono protette dal diritto internazionale umanitario. La commissione esaminerà questo problema in dettaglio“, ha aggiunto la bnosniaca Jasminka Dzumhur, anche lei componente della commissione d’inchiesta. La commisione ha anche deplorato la mancanza di accesso ai territori occupati dalle Forze armate russe, che rende difficile il loro lavoro.
20.00 – La Svezia denuncia di essere stata vittima oggi di diversi attacchi informatici a siti di suoi enti e autorità. Stamane parte del sito del welfare svedese era inaccessibile e poco dopo anche quello del ministro della difesa è rimasto bloccato per 10 minuti. L’agenzia governativa svedese Msb che si occupa della protezione civile e della pubblica sicurezza – fisica e digitale -, ha detto all’agenzia Tt che non ci sarebbero indicazioni che i due attacchi siano collegati. Ma “quando si tratta di attacchi che impattano o che rischiano di impattare infrastrutture critiche per la società la situazione è molto seria”, ha detto Anna Lagerkvist, portavoce dell’Msb, all’agenzia Tt. La preoccupazione per futuri attacchi rimane alta in Svezia, che si affida molto a servizi digitali per semplificare la burocrazia. Il comune di Norkoping, città nel centro-sud del Paese, ha subito attacchi informatici in passato e ora si prepara all’eventualità di dover operare in analogico, qualora i loro sistemi informatici diventassero inagibili. La scorsa primavera l’agenzia Msb ha segnalato che è aumentato il numero di attacchi informatici alla Svezia da quando la Russia ha invaso l’Ucraina.
19.40 – Un deposito di carburante a Shakhtyorsk, nella regione orientale del Donbass, è stato colpito in un attacco missilistico delle forze ucraine. L’attacco ha causato diversi feriti. Ad annunciarlo è stato il sindaco Alexander Shatov, dell’amministrazione filo-russa, citato dall’agenzia Tass. Secondo quanto riportato dalle fonti russe, le forze ucraine hanno utilizzato lanciarazzi di artiglieria di tipo Himars nell’attacco
19.25 – “L’accordo dell’Ue sul tetto al prezzo del petrolio, coordinato con il G7 e altri partner, ridurrà in modo significativo le entrate della Russia, ci aiuterà a stabilizzare i prezzi globali dell’energia, a beneficio delle economie emergenti di tutto il mondo, e sarà regolabile nel tempo così da poter reagire agli sviluppi di mercato“. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
19.15 – “Joe Biden non ha intenzione di parlare con Vladimir Putin ora“. Lo ha detto il portavoce del consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby, sottolineando che spetta all’Ucraina decidere se e quando può essere negoziato un accordo.
19.10 – “Siamo alla soglia di una catastrofe umanitaria, legata alla distruzione delle infrastrutture energetiche e, di conseguenza, all’ansia e paura per l’inverno in arrivo“: è la drammatica testimonianza dei vescovi romano-cattolici dell’Ucraina che hanno scritto all’episcopato polacco per ringraziarlo di quanto ha fatto finora per gli ucraini e chiedendo nuovi aiuti. “Si avvicina a noi un nemico che si chiama freddo, la paralisi delle comunicazioni e la paura. Oggi la guerra non è solo al fronte, dove si svolgono le lotte che portano morte e feriti tra i soldati e i civili, ma è anche la paralisi della vita quotidiana“, si legge nella lettera.
I vescovi ucraini esprimono la loro gratitudine all’episcopato polacco: “Quando la guerra lascia dietro di sé morte, sofferenza e rovine, la comunità della Chiesa Ucraina non è sola, perché la Chiesa Polacca è con lei. Per favore, continuate a starci vicino!“, scrivono in vista della Giornata di preghiera e di aiuto materiale per la Chiesa dell’Est che si celebra il 4 dicembre.
19.00 – Sono in corso colloqui per organizzare un nuovo incontro tra il direttore generale dell’Aiea Rafael Grossi e il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha detto lo stesso Grossi alla Tass. “Sono impaziente per questo. Non so esattamente quando, stiamo discutendo. Certo, dovrò rivederlo“, ha detto il capo dell’agenzia internazionale per l’energia atomica. I due si sono già incontrati lo scorso ottobre a San Pietroburgo per discutere della non proliferazione nucleare e di una zona di sicurezza attorno alla centrale di Zaporizhzhia in Ucraina, sotto costanti bombardamenti.
18.50 – “Una campagna ben pianificata di terrore e intimidazione“. Ha descritto con queste parole, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, i pacchi “insanguinati” contenenti occhi di animali inviati a otto fra ambasciate e consolati ucraini, in Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Polonia, Croazia, Austria, Spagna e Repubblica Ceca.
Non è chiaro chi abbia inviato i pacchi alle ambasciate e ai consolati, ma il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko ha affermato che Kiev “sta lavorando con le forze dell’ordine straniere per indagare su tutte le minacce, identificare le persone implicate e portarle a rispondere“.
18.35 – La missione Ue di formazione dei soldati ucraini “durerà finché necessario per addestrate 15 mila militari e per il momento ci sono 1.100 soldati in addestramento“. Dovrà: “durare almeno 15 volte quanto è durata finora per raggiungere l’obiettivo“. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nella conferenza alla base militare polacca di Brzeg, dove si stanno addestrando una parte dei soldati ucraini accolti nell’Ue.
Borrell, che si è presentato in conferenza stampa in giacca militare, ha preferito non precisare quanto dura l’addestramento delle truppe perché “è un’informazione confidenziale“. Il capo della diplomazia Ue ha infine presentato il simbolo della missione Ue di addestramento militare.
18.20 – Una granata è esplosa a Odessa, secondo quanto i media ucraini che riferiscono le testimonianze dal social network Telegram in cui si mostrano le immagini dell’esplosione. Secondo le prime informazioni, è accaduto nella zona di Moldavanka non lontano dall’edificio del Servizio di emergenza statale dell’Ucraina nella regione di Odessa.
Sul posto sono accorse le forze di sicurezza e secondo i testimoni ci sono delle vittime, probabilmente ferite. Anche Odessa è stata colpita nell’ultima settimana da interruzioni della corrente elettrica e sono stati individuati alcuni punti di distribuzione dell’elettricità “inviolabili“, ma la granata sarebbe esplosa proprio all’interno di una di queste aree.
18.10 – Gli Stati Uniti stanno lavorando con i Paesi del Medio Oriente per spostare alcuni dei loro sistemi di difesa aerea in Ucraina. Lo ha rivelato il Ceo di Raytheon Technologies, Greg Hayes, in un’intervista, come riportato da Politico. “Ci sono Nasams schierati in tutto il Medio Oriente, e alcuni dei nostri alleati della Nato e noi stiamo effettivamente lavorando con un paio di Paesi che attualmente impiegano questi sistemi e cercano di indirizzarli verso l’Ucraina“, ha spiegato Hayes, precisando che spostarli è più veloce che costruirli negli Stati Uniti.
L’amministrazione di Joe Biden dovrebbe approvare l’accordo per trasferire i sistemi di difesa aerea in Ucraina, e per ora nessuna conferma arriva dal Dipartimento della Difesa. Kiev ha passato mesi a fare pressioni sugli Usa per ottenere i Nasams in modo da contrastare gli attacchi missilistici russi. I primi due sono arrivati all’inizio di novembre e gli Stati Uniti hanno promesso che altri sono in arrivo. Due giorni fa, inoltre, l’esercito ha assegnato un contratto del valore di 1,2 miliardi di dollari per la consegna di sei Nasams all’Ucraina entro il 2025.
17.50 – “Perché non denunci chi bombarda la centrale nucleare di Zaporizhzhia se lo sai? Il mio obiettivo è quello di proteggere l’impianto nucleare. Se inizio a fare il giudice, la centrale non verrà protetta“, ha spiegato il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi. “Se c’è qualcosa che devo proteggere è il mio mandato. Non sono in Ucraina per esercitare personali, ma la mia missione di direttore generale dell’Aiea“, ha quindi sottolineato.
17.35 – Gli ambasciatori degli Stati Ue hanno raggiunto un accordo sul price cap al petrolio russo che è stato fissato a 60 dollari al barile. Lo ha reso noto l’ambasciatore polacco, Andrzej Sados. Finora la Polonia era l’unico Paese a bloccare l’intesa.
17.15 – Il sindaco di Mosca, Sergey Sobyanin, ha annunciato di aver visitato “la linea di difesa nella zona dell’operazione speciale” in Ucraina, sottolineando che centinaia di impiegati municipali sono mobilitati al fronte e “il loro morale è molto alto“. “Continuiamo ad assistere i nostri ragazzi dispiegati sulle linee di difesa, costruendo fortificazioni, compresi fossati anti tank, trincee, posizioni permanenti di tiro e bunker. Installiamo generatori, stufe ed equipaggiamenti d’illuminazione. Costruiamo anche postazioni mediche“, ha scritto Sobyanin su Telegram, rilanciato dalla Tass. “Ho visitato oggi l’area e parlato con i soldati. Ho anche incontrato i combattenti mobilitati a Mosca, il loro morale è molto alto“, ha proseguito il sindaco.
17.05 – “Oggi tutti concordano che l’esercito ucraino è uno dei migliori al mondo: lo ha mostrato e provato resistendo all’aggressione russa in un modo che nessuno si aspettava“. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nella conferenza alla base militare polacca di Brzeg, dove si stanno addestrando i soldati ucraini. “All’inizio della guerra la gran parte delle persone erano preoccupate che la Russia avrebbe conquistato Kiev in alcune settimane”, ha ricordato. Tuttavia, “non solo gli ucraini stanno resistendo, ma stanno anche respingendo l’esercito russo“, ha concluso Borrell, che si è presentato in conferenza stampa in giacca militare.
16.45 – Nella centrale di Zaporizhzhia “siamo rimasti e abbiamo iniziato ad assistere e a stabilizzare la situazione, ma era sufficiente? No, ho detto che volevo proteggere l’impianto ma mi è stato detto che si trattava di un ‘no-go’. Ma invece ci siamo quasi, credetemi e ora abbiamo una proposta sul tavolo con l’obiettivo di fermare la caduta delle bombe sulla più grande centrale nucleare d’Europa“. Lo ha detto il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, intervenendo ai Med Dialogues a Roma. La proposta “va avanti, non posso rivelare tutto ma posso dirvi che siamo impegnati, e sono fiducioso che avremo successo“.
16.23 – La Russia ha testato un nuovo sistema di difesa missilistica in Kazakistan. Lo ha annunciato il Ministero della Difesa russo, parlando del lancio di un razzo dal poligono di prova di Sary Shagan. Il test ha avuto successo, ha riferito il Ministero russo senza fornire ulteriori dettagli.
16.12 – Fonte vicine al Cremlino assicurano che Mosca è pronta ad abbandonare la centrale nucleare di Zaporizhzhia in cambio del transito ininterrotto di petrolio e gas attraverso il territorio ucraino. Secondo le fonti, citate da Meduza, la Russia è pronta a lasciare la centrale nucleare, ma non ha intenzione di lasciare completamente la Regione di Zaporizhzhia. Mosca è “disposta a trovare un accordo” poiché “vendere petrolio e gas è molto importante per il bilancio russo”.
16.00 – Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz durante una tavola rotonda sulla sicurezza di Berlino ha espresso la speranza di un ritorno ad una situazione pacifica con la Russia. “Dobbiamo tornare agli accordi che sono serviti come base per la pace e la sicurezza in Europa. Possiamo tornare all’ordine pacifico che ha funzionato e renderlo di nuovo sicuro se anche Mosca è pronta per questo”, ha dichiarato Scholz, citato dal Times.
15.48 – La questione relativa all’assistenza macrofinanziaria dell’Ue all’Ucraina sarà risolta positivamente. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba a margine della riunione del Consiglio ministeriale dell’Osce a Lodz, rispondendo a una domanda sul possibile blocco dell’Ungheria all’assistenza macrofinanziaria dell’UE a Kiev.
“Io, Josep Borrell e alcuni altri colleghi dell’Ue abbiamo parlato in dettaglio qui di come risolveremo questo problema. Mi è stato assicurato che la questione dell’aiuto macrofinanziario dell’Ua all’Ucraina sarà risolta positivamente in qualsiasi circostanza”, le parole di Kuleba, riportate da Ukrinform.
15.40 – “Anche l’Ambasciata dell’Ucraina in Spagna ha ricevuto un pacco insanguinato come quelli precedentemente ricevuti ad altre istituzioni diplomatiche ucraine. La Polizia spagnola ha circondato il perimetro dell’edificio per motivi di sicurezza. Gli esperti sono sul posto e si stanno svolgendo le indagini”. Lo riferisce in un post su Facebook portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko dopo che nei giorni scorsi erano arrivati pacchi incendiari sia all’Ambasciata ucraina a Madrid che ad altre istituzioni spagnole.
15.30 – Durante una conversazione telefonica il Presidente russo Vladimir Putin ha discusso con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz dell’attuazione dell’accordo sul grano, in particolare per quanto riguarda l’esportazione di fertilizzanti russi.
“Sono state affrontate le questioni relative all’attuazione degli accordi del pacchetto di Istanbul del 22 luglio sull’esportazione di grano ucraino dai porti del Mar Nero e sullo sblocco delle esportazioni di cibo e fertilizzanti russi“, ha comunicato il Cremlino. “E’ stata sottolineata la necessità di un’esecuzione equa e completa dell’accordo sul grano, il che significa anche l’eliminazione di tutte le barriere per le forniture russe”, ha aggiunto. Lo riporta la TASS.
15.22 – Le autorità “sataniste” ucraine “sono diventate apertamente nemiche di Cristo e della fede ortodossa“. Lo ha scritto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev in un post su Telegram in seguito alla firma del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul decreto che stabilisce restrizioni alla Chiesa ortodossa ucraina fedele al Patriarcato di Mosca.
15.17 – Mosca si dice “indignata” dalla “dichiarazione del Ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, che ha dichiarato di essere al lavoro con i partner europei per creare una sorta di “tribunale speciale per il crimine di aggressione da parte della Russia“ nei confrtonti dell’Ucraina. Lo riferisce il Ministero degli Esteri russo, citato dalla TASS. La Russia accusa inoltre Parigi di “rifiutarsi di vedere i numerosi crimini di guerra documentati delle Forze Armate ucraine e di tacere deliberatamente”.
15.09 – “E’ difficile prevedere come potrà finire” la guerra in Ucraina, “si era più vicini a una soluzione a fine marzo quando le due parti si sono incontrate a Istanbul. Ora è più complicato, ci sono più attori coinvolti, ma la Turchia non mollerà e continuerà con i suoi sforzi”. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, intervenendo ai Med Dialogues 2022, a Roma.
13.57 – Pacchi “intrisi di sangue” e contenenti occhi di animali, sono stati inviati a sei Ambasciate ucraine in Europa, compresa quella in Italia. Lo denuncia il portavoce del Ministero degli Esteri di Kiev Oleg Nikolenko spiegando che i pacchi sono stati trovati nelle sede diplomatiche ucraine in Ungheria, Italia, Olanda, Croazia, Polonia e Austria, oltre che dai Consolati generali di Kiev Napoli e Cracovia.
13.49 – Il Presidente russo Vladimir Putin, in una conversazione telefonica col Cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha definito “distruttiva” la politica dei Paesi Occidentali responsabili del costante rifornimento di armi all’Esercito di Kiev. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla TASS. “L’attenzione è diretta agli Stati Occidentali, compresa la Germania, che hanno potenziato il regime di Kiev con le armi e addestrato l’Esercito ucraino”, si legge in una nota del Cremlino.
13.43 – “Una realtà che si comprende nelle maggiori Capitali, ma non ancora riconosciuta a Mosca: Putin non può essere oggetto di dialogo con il mondo perché non ha una sua prospettiva politica all’interno della stessa Russia. L’unica possibilità di sopravvivenza per la Russia è azzerare le élite per cancellare gli ‘errori degli altri'”. Lo scrive il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak in un tweet.
13.35 – Nel colloquio telefonico con Vladimir Putin, il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha chiesto al Presidente russo di ritirare le truppe dal territorio ucraino per consentire una “soluzione diplomatica” del conflitto. Lo fa sapere Berlino.
13.29 – “Il Papa, guida spirituale di milioni di cattolici, avrebbe dovuto usare una retorica più pacifica invece che seminare odio e discordia interetnica tra i popoli“. Lo ha affermato su Telegram, il comandante ceceno Ramzan Kadyrov commentando le dichiarazioni di Bergoglio sulla “crudeltà di soldati ceceni e buriati in Ucraina”. “Prima dell’intervento della Nato negli affari interni dell’Ucraina non avevamo problemi con il popolo ucraino – ha aggiunto il leader ceceno – ciò non si può dire delle azioni del gregge del Papa nelle persone degli istruttori della Nato, che cercano di trasformare il maggior numero possibile di militari ucraini in carne da cannone“, ha concluso Kadyrov.
13.13 – Il sostegno occidentale incoraggia Kiev a rifiutare i negoziati. Lo ha dichiarato il Presidente russo Vladimir Putin nel corso di una conversazione telefonica con il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. Lo riferisce la TASS.
11.51 – Mosca non intende discutere pubblicamente di un eventuale scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalla TASS. “Invitiamo tutti a non soffermarsi su questo. Tali questioni possono essere discusse solo in silenzio”, le parole di Peskov. I colloqui su uno scambio di prigionieri sono in corso attraverso i canali dell’intelligence dei due Paesi, in linea con gli accordi raggiunti tra Putin e Biden.
11.44 – Tre persone sono rimaste uccise e altre 7 sono state ferite durante i bombardamenti delle ultime 24 ore dell’Esercito russo sulla Regione di Kherson. Lo rende noto il Governatore regionale Yaroslav Yanushevych, citato dal Guardian, su Telegram. La città dopo che l’energia elettrica era stata recentemente ripristinata è tornata in blackout. Le autorità filorusse di Kherson hanno annunciato che inizieranno ad evacuare, presumibilmente domani, alcune persone a mobilità ridotta dalla città di Kakhovka, occupata dai russi, sulla sponda orientale del fiume Dnipro.
11.36 – Il Presidente Zelensky ha firmato il decreto che pone restrizioni all’attività della Chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca. Ieri sera il Presidente ucraino aveva preannunciato l’iniziativa spiegando che intendeva “impedire alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza della Federazione Russa di operare in Ucraina”. Lo rende noto Ukrinform.
11.29 – Un team formato da agenti spagnoli della Polizia Nazionale e della Guardia Civil è partito la scorsa notte per l‘Ucraina, dove sarà impegnato in indagini su possibili crimini di guerra commessi dai militari russi nel corso del conflitto. Lo rende noto il Ministero dell’Interno iberico in una nota ufficiale. La squadra è composta da 11 agenti, specialisti nelle aree di polizia scientifica, criminalistica e disattivazione di esplosivi, coordinati da un comandante e da un ispettore capo.
11. 20 – Il Presidente russo Vladimir Putin è “aperto a colloqui per assicurare gli interessi della Russia“. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov dopo l’offerta di negoziati dal Presidente americano Joe Biden. Peskov ha aggiunto che Mosca “considera la pacifica via diplomatica come la preferibile per raggiungere i suoi obiettivi”. Per la Russia è in ogni caso impossibile accettare la condizione posta da Biden per le trattative, cioè che prima le truppe di Mosca lascino il territorio ucraino. Lo riporta la TASS.
11.10 – Esplosione al porto di Samsun sul Mar Nero, nel nord della Turchia. Lo ha riferito la CNN Turk spiegando che le cause dell’esplosione, che ha provocato un incendio, sono attualmente in fase di verifica. Non sono state segnalate vittime e non ci sono ancora commenti da parte delle Autorità regionali. Samsun è un porto chiave della Turchia, da cui partono le spedizioni verso diverse destinazioni, tra cui anche la Russia.
11.03 – “L’Europa non è abbastanza forte, saremmo nei guai senza gli Stati Uniti“. Lo ha dichiarato la Premier finlandese Sanna Marin, intervenendo al Lowy Institute di Sydney, a commento della crisi ucraina. Marin ha ribadito che a Kiev dovrà essere dato “tutto ciò che serve” per vincere, e che Washington è stata fondamentali nel fornire armi, finanziamenti e aiuti umanitari per contrastare l’invasione russa. Lo riporta il Guardian.
10.55 – Il Ministro degli Esteri di Kiev Dmytro Kuleba ha dichiarato che tre Ambasciate ucraine hanno ricevuto lettere di minaccia “intrise di liquido rosso”. “Non commento ancora, presto usciremo con una posizione ufficiale sull’argomento. Dirò solo che c’era una minaccia simbolica all’interno di queste buste” e “tutte erano imbevute di un liquido rosso“, ha detto Kuleba precisando che questi attacchi con “simboli satanici o vodoo” non fermeranno l’Ucraina.
10.47 – Due civili sono stati uccisi e sette sono rimasti feriti durante i bombardamenti ucraini, nelle ultime 24 ore, nella Regione di Donetsk, Ucraina orientale. Lo rende noto il quartier generale per la difesa territoriale della stessa Repubblica Popolare, citato dalla TASS.
10.41 – Il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha dichiarato che dall’inizio del conflitto sono stati uccisi “tra i 10mila ed i 13mila” militari ucraini. “Abbiamo le stime ufficiali dello stato maggiore dell’Esercito – ha spiegato in un’intervista a Channel 24 – oscillano tra i 10mila e i 13mila morti. Stiamo parlando apertamente del numero dei caduti”. Podolyak corregge di fatto i dati forniti ieri dalla Presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen che ha parlato di 100mila morti. “E’ chiaro, per questo hanno cancellato il video e corretto questa cifra”, ha commentato il consigliere di Zelensky.
10.33 – Sono almeno 90.090 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala dello scorso 24 febbraio. Lo rende noto l’Esercito di Kiev nel consueto aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. Nell’ultimo report si registrano anche 280 caccia russi, 262 elicotteri e 1.564 droni abbattuti. Inoltre le Forze Armate ucraine riferiscono di aver distrutto 2.916 carri armati russi, 1.905 sistemi di artiglieria e 5.883 veicoli blindati per il trasporto delle truppe. Lo riporta il Kyiv Independent.
09.27 – Il Governo di Kiev intende limitare le attività delle organizzazioni religiose legate alla Russia e rivedere lo status della Chiesa ortodossa ucraina fedele al patriarcato di Mosca. Lo ha annunciato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto videomessaggio serale alla Nazione, dopo una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale. Il Consiglio “ha incaricato il Governo di presentare alla Verkhovna Rada un progetto di legge per impedire alle organizzazioni religiose affiliate ai centri di influenza della Federazione Russa di operare in Ucraina“, ha annunciato Zelensky.
09.20 – Nella notte nuovo attacco russo sulla Regione di Zaporizhzhia. Lo rende noto il capo dell’amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh, citato da Ukrinform, su Telegram. “Un villaggio in una delle comunità del distretto di Zaporizhzhia è stato nuovamente colpito – scrive Starukh – l’obiettivo del nemico era la distruzione delle infrastrutture industriali ed energetiche. A seguito dell’attacco, l’edificio amministrativo che ospitava tutti i servizi necessari ai residenti locali è stato quasi completamente distrutto. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito”, conclude.
09.11 – “E’ giunto il momento di iniziare a lavorare per una pace giusta per l’Ucraina“. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista rilasciata a Repubblica. “La pace deve passare per l’indipendenza di Kiev – ha spiegato il Ministro – e il Cremlino deve dare segnali concreti anziché bombardare la popolazione. L’Italia continuerà a seguire la linea Nato e Ue“, ha ribadito Tajani.
281esimo giorno di guerra tra Kiev e Mosca, il Presidente statunitense Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron annunciano una conferenza internazionale, il 13 dicembre a Parigi. Prove di dialogo con Mosca: il capo della Casa Bianca apre alla possibilità di parlare con Putin e sedersi al tavolo dei negoziati, a patto che il leader russo mandi “segnali di volere cessare la guerra”.
Dopo la gaffe di ieri di von der Leyen (100mila militari di Kiev caduti, in un tweet poi rimosso), il consigliere presidenziale Podolyak fa chiarezza sul numero di soldati rimasti uccisi finora nel conflitto: “Abbiamo stime ufficiali dello Stato Maggiore e del Comandante in Capo Supremo. E vanno da 10 a 12,5-13mila morti“. Il Ministro degli Esteri Tajani: “Putin dia segnali concreti anziché bombardare la popolazione. L’Italia continuerà a seguire la linea Nato e Ue“.
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