Doccia fredda che più fredda non si può, per tutti i titolari di utenze del gas. Per riscaldare le abitazioni è notizia di oggi che il prezzo del gas aumenterà a novembre del 13,7 %. Ecco a cosa è dovuto il temuto rincaro.
Si era forse tirato un sospiro di sollievo troppo presto, confortati nell’ultimo periodo da una lieve flessione dei rialzi al prezzo del gas. Ma ci si è accorti che il trend positivo non è durato molto. Il costo dell’aeriforme ha ricominciato a galoppare verso un significativo aumento.
Si stima che il rincaro rispetto al mese di ottobre sarà del 13,7%. Una bella batosta per tutti i consumatori giù alle prese con un’inflazione record e con l’inverno che bussa alle porte.
I motivi degli aumenti sono attribuiti alla sempre maggiore richiesta di energia sul mercato all’ingrosso, e di gas in particolare. Con l’entrata della stagione fredda la necessità di riscaldare gli ambienti delle abitazioni e delle imprese, così come pure degli edifici pubblici, è aumentata. Il rincaro scrive la parola fine sulla tregua delle scorse settimane, quando le bollette erano scese del 12,9%.
Il quadro generale della situazione è stato fatto dall’Arera (ex Autorità per l’energia). L’ente si occupa dell’aggiornamento delle tariffe del gas una volta al mese. L’aumento riguarderà i consumatori del mercato regolato, ovvero almeno il 45% delle famiglie italiane. Ancora L’Arera ha comunicato che il prezzo della materia prima per i clienti sotto tutela è fissato a 91,2 euro /MWh.
Il costo del gas tra il 1° dicembre 2021 e il 30 novembre 2020 è di 1.740 euro l’anno a famiglia. L’aumento è pari al 63,7% rispetto all’anno precedente, comprendendo il periodo tra il 1° dicembre 2020 e il 30 novembre 2021. In base al Decreto Aiuti Bis del Governo Draghi, l’Autority rammenta che le spese di sistema sono azzerate anche per il gas. E’ stato inoltre consolidato il bonus per le famiglie sotto le 12 mila euro l’anno (20 mila per i nuclei numerosi). Il contributo va a incidere direttamente sulla bolletta.
Secondo quanto si apprende è stata confermata anche la componente negativa UG2 per i consumi di gas fino a 5 mila smc/anno e la riduzione Iva sulla materia prima pari al 5%. A partire dallo scorso mese di ottobre l’Autority non fa più riferimento all’indice Ttf della borsa di Amsterdam, bensì al Psv, ossia il punto di scambio virtuale che si riferisca al mercato all’ingrosso italiano.
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