Caos Juve, altri dettagli: continuano le intercettazioni che dimostrerebbero la situazione delicata dei bianconeri. Il messaggio di Chiellini.
Juventus, tackle scivolato di Chiellini. La Continassa scotta, i senatori cercano riparo: il caos bianconero non è una questione recente. Andrebbe avanti da mesi, tutto sotto traccia, senza destare sospetti. Quei sospetti che adesso, con ritardo e in parte curiosità, vengono a galla tramite dettagli inaspettati. Torna attuale il nome di Giorgio Chiellini, che ha lasciato la Juventus lo scorso anno per finire la carriera altrove, non con l’intenzione di omaggiare le sue gesta.
Anzi, forse proprio un’iniziativa di troppo potrebbe aver compromesso l’imminente futuro dei bianconeri. Dalle prime conversazioni, emerse a seguito dell’indagine Prisma portata avanti dalla procura di Torino, la querelle del falso in bilancio viene definita: “Guaio peggiore dai tempi di Calciopoli”. “Abbiamo fatto tutto noi”, parole che spiazzano Andrea Agnelli e verosimilmente sono il primo passo verso la dimissione collettiva di qualche giorno fa. Ha tenuto duro, il CDA bianconero, finché è stato possibile.
Quando le perplessità si stavano per trasformare in fatti, hanno mollato gli ormeggi. Tutti, per evitare il peggio. Ma forse il peggio deve ancora venire perchè, una volta scoperto il vaso di Pandora, è impossibile tornare indietro. I processi giudiziari sono in pieno svolgimento, ma quelli mediatici sembrano essere già formulati. Dettagli su dettagli emergono pronti a gettare discredito su un gruppo e una società che naviga a vista. Primo appuntamento per gennaio. Nuovi nomi, a partire da Giancarlo Ferrero e Maurizio Scanavino, stessi problemi.
Giorgio Chiellini, che un problema in casa Juve non è mai stato, rischia di diventare lo spartiacque tra consapevolezza e stupore. I tifosi bianconeri sono, idealmente, caduti dalla sedia: un vero e proprio fulmine a ciel sereno questa inchiesta. Quel manto di perplessità, tuttavia, cade nel momento in cui emerge un vecchio messaggio Whatsapp del difensore alla squadra. Data: 3 settembre 2021. Parla di “mensilità non pagate”, di “ritardi”, di “stop” che potevano esserci e non ci sono stati.
Significa che la Juve qualche sospetto lo aveva già, la squadra – oltre che la proprietà – lo sapeva. Allora tutta questa vicenda non è classificabile alla voce “imprevisto”. Dettaglio che fa più male. In attesa di capire, anche se i tifosi – e non solo – cominciano a mettere insieme i pezzi del puzzle. E quel che emerge non è un disegno rassicurante.
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