Assaltato un portavalori in Sardegna. La rapina a mano armata ad opera di un commando di sei banditi in fuga. Il maltolto ammonta ad 1 milione di euro. Ecco cosa è successo.
Alla fine gli uomini posti alla difesa del mezzo si sono dovuti arrendere. Troppo impari le forze in campo. Durante la spericolata azione la banda dei sei malviventi ferisce due guardie giurate e una donna di 30 anni.
Il bottino supera il milione di euro. L’accaduto risale a due giorni fa, sulla strada 131 nei pressi dello svincolo di Giave. L’assalto sembrerebbe essere stato studiato a puntino. I banditi si sono presentati con il passamontagna e forniti di tute mimetiche e armi fino ai denti.
Assalto portavalori Sardegna: il commando
Alla vista del mezzo della Vigilpol il commando gli ha sparato contro, ferendo due guardie giurate ed anche una giovane donna di Ozieri. Il furgone portavalori aveva già perso velocità a causa dei chiodi sparsi sull’asfalto e per via di due auto incendiate sulla sistemate sulla carreggiata. Quindi ai vigilantes è stato lanciato l’avvertimento di “non fare gli eroi”. La refurtiva era destinata al pagamento delle pensioni da erogare presso l’ufficio postale di Nuoro.
Dopo la spregiudicata azione i sei uomini si sono dileguati facendo perdere le loro tracce. Le forze dell’ordine starebbero seguendo diverse piste per risalire alla loro identità e recuperare il malloppo. Tutto lascerebbe immaginare che non si sia trattato di gente improvvisata. Il piano deve essere stato studiato nei dettagli, e la sua esecuzione è lì a dimostrarlo.
Rubato un milione di euro: ferite tre persone poi la fuga
Gli inquirenti farebbero affidamento sullo “spumablock”, anche se al riguardo sembrerebbe che il sistema per macchiare le banconote non sia entrato in funzione regolarmente. La rapidità dell’azione potrebbe aver inciso sulla presa della schiuma.
Parimenti parte del denaro è rimasto in cassaforte. Poi per tagliare la corda il commando ha sparato ferendo le due guardie ed anche una 30enne che passava di lì per caso. Ad indagare i carabinieri coordinati dai magistrati della Procura di Sassari.