Chiesto il processo per Andrea Agnelli, Pavel Nedved e 10 dirigenti della Juventus. Indagata anche la Società. Il punto sulla situazione e la nota ufficiale del club.
Questa mattina la Procura di Torino ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per i vertici della dirigenza bianconera, nell’ambito dell’inchiesta Prisma sui conti del club juventino. Nel provvedimento figurano i nomi dell’ex Presidente Andrea Agnelli, del vice Pavel Nedved e di altri 10 indagati.
Si tratta di Paratici, Re, Bertola, Cerrato, Gabasio, Arrivabene, Roncaglio, Vellano, Boschetti e Grossi. Indagata anche la stessa Società che compare come persona giuridica. Stralciata invece la posizione degli ex componenti del collegio Sindacale: il Presidente Paolo Piccatti, Nicoletta Paracchini e Silvia Lirici dopo la dimostrazione di estraneità rispetto alle accuse. Per loro verrà chiesta l’archiviazione.
I reati contestati dal Procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dai sostituti Mario Bendoni e Ciro Santoriello sono: false comunicazioni sociali (in relazione ai bilanci 2018/2019 e 2020), ostacolo alla vigilanza Consob, aggiotaggio e false fatturazioni. L’inchiesta scattata nell’estate del 2021 aveva fatto emergere “plusvalenze artificiali”, in relazione a scambi di calciatori con altre società calcistiche, e la cosiddetta “manovra stipendi” durante il periodo Covid, riferita a presunti accordi segreti con i tesserati per dilazionare il pagamento di quattro mensilità di stipendio per le stagioni 2019/20 e 2020/21.
I reati contestati dalla Procura di Torino sono riconducibili a una stessa linea di condotta con cui la società bianconera avrebbe tentato di salvaguardare il proprio patrimonio netto, nascondendo un passivo notevolmente più alto rispetto a quello approvato dal Consiglio d’Amministrazione del club.
Plusvalenze per 155 milioni di euro e risparmi “fittizi” relativi alle manovre stipendi pari a 67 milioni di euro, 34 dei quali non contabilizzati nei bilanci. Tra gli accordi privati “segreti” con i calciatori rientra anche la famigerata “carta Ronaldo”, quella che “non deve esistere, altrimenti ci saltano alla gola”, un documento che da solo vale oltre 19 milioni di euro.
La Procura di Torino invierà le carte processuali alle altre procure competenti per i club che a quanto risulta nelle indagini sono coinvolti nelle operazioni con la Juventus finite sotto inchiesta. Si tratta di un atto dovuto in quanto sussistono potenziali notizie di reato.
Nella giornata di ieri la Società bianconera ha pubblicato una nota: “In riferimento a quanto riportato da alcuni organi di stampa – nel pieno rispetto della magistratura e degli organismi regolatori del mercato, e pur ribadendo la massima fiducia nelle autorità giudicanti – JFC precisa quanto segue.
A seguito dell’avvio del procedimento Consob di accertamento di presunte non-conformità contabili (luglio 2021), conclusosi in data 19 ottobre 2022, con gli esiti resi pubblici da Juventus con i due comunicati del 21 ottobre e 20 novembre 2022, e a seguito dell’acquisizione degli atti del fascicolo penale (a seguito della notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari il 24 ottobre 2022), gli organi sociali di Juventus hanno proseguito il processo di rigorosa e scrupolosa valutazione di tutte le contestazioni contabili rivolte con riguardo ai bilanci di Juventus (2019/2020 e 2020/2021 e, a cascata, 2021/2022)“.
“Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi”.
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