Ischia, la frana di Casamicciola ha interessato 900 edifici. Il rapporto della Protezione Civile si mescola ai numeri.
900 edifici. Questo è il numero che si staglia nella quotidianità di Casamicciola: l’effetto è quello di un fulmine a ciel sereno. Oltre al dramma di morti e dispersi emerge anche un’altra emergenza: quella dell’abusivismo edilizio. Non c’è da oggi, ma attualmente diventa un annoso problema da risolvere. Quantomeno cercando di contenerlo. Le indiscrezioni dopo la tragedia sottolineano come in certe zone, ma anche in tutta Italia, determinate dinamiche siano state prassi per troppo tempo.
Accuse ai sindaci, ma anche alla politica interna: Governo Conte incassa le provocazioni postume, respinte dal leader pentastellato, riguardo un possibile condono sulla situazione di Ischia. Quel che è certo è l’interesse su un tema che non viene alla luce soltanto in questi giorni drammatici: il problema c’era da tempo.
Ischia, Casamicciola e la piaga dell’abusivismo
Se resta impossibile quantificare, è invece più facile fornire determinate analisi che riguardano anche, purtroppo, una fetta delle istituzioni. L’allarme lanciato da Carabinieri e uomini della Forestale è preoccupante. A parlare è UNARMA, il Sindacato di riferimento dell’Arma, in una nota congiunta, sugli scandali e le irregolarità riguardanti anche le caserme dei Carabinieri e della Forestale.
Il punto di Antonio Nicolosi, in tal senso, è capillare: “L’abusivismo scellerato a Ischia di cui si sta parlando tanto in queste ore è una piaga anche per le Forze dell’Ordine: persino le caserme dei Carabinieri e della Forestale sono sottoposte a irregolarità. Laddove bisognerebbe preservare ancor più il senso di legalità e sicurezza, si specula senza ritegno sulla pelle dei cittadini e delle divise”.
UNARMA e il nodo caserme in Italia
L’Associazione sindacale, poi, preme su un altro punto: l’abbandono delle strutture. “Nella stessa zona dove in queste ore si stanno prodigando le ricerche – sottolinea Nicolosi – apprendiamo che esistono due cantieri abbandonati, strutture mai completate che dovevano aiutare il nostro comparto. A causa di irregolarità sono diventate, invece, l’ennesimo scempio edilizio e sperpero di risorse per il Paese: a Forio c’è l’ecomostro di una Caserma destinata ai Carabinieri, i cui lavori risultarono abusivi con il sequestro successivo del cantiere.
A Casamicciola invece una struttura pensata per ospitare il Corpo Forestale, che ha portato all’abbattimento di una parte della pineta“. Al momento le irregolarità sul territorio di Ischia sarebbero, secondo le stime dell’organizzazione sindacale, 5.
I numeri sul territorio
Caserme con problemi e criticità evidenti non solo dal punto di vista strutturale ma anche sul piano energetico: inadempienze riscontrate anche sul territorio di Venezia Mestre. Segno che il problema non è solo rispetto a Ischia, in Italia il numero delle problematiche architettoniche nelle caserme è sempre crescente (4993 caserme, 119 appartenenti al Demanio Militare e 870 al Demanio civile. 4004 sono locate da amministrazioni locali o da privati con canone a carico del Ministero dell’Interno). Essendo, chiarisce Nicolosi, edifici degli anni ’60 e ’70.
Tante, dunque, restano le domande aperte: l’interrogativo maggiore di Nicolosi, e quindi UNARMA, resta uno “Chi ha autorizzato questi lavori?”. L’obiettivo è sensibilizzare rispetto a quello che oggi risulta essere un tema centrale per l’assunto delle prossime tematiche in agenda politica. Oltre la retorica, vicino ai fatti e alle esigenze.
Non è la prima volta che UNARMA chiede l’attenzione della classe dirigente: l’appello a Crosetto, Ministro della Difesa, nei giorni scorsi sembra essere caduto nel dimenticatoio. Anche a causa della recente tragedia, ma è proprio nei momenti di sconforto che occorre capire da dove ripartire. UNARMA prova a gettare le basi per una riqualificazione totale che passa, anche, dalla consapevolezza di alcune pecche in ambito pubblico mai effettivamente considerate.