Bancomat e POS, il provvedimento rinominato dei 60 euro fa discutere: gli esercenti potranno accettare contanti sotto la cifra segnalata.
Bancomat e POS, tiene banco la questione dei 60 euro. Sotto quella cifra, stando alle nuove norme presenti nell’ultima Legge di Bilancio, si potrà pagare in contanti. Gli esercenti, cioè, potranno accettare denaro cash fino a 60 euro. Oltre scatta la costrizione del POS per poter usare la carta di credito. La situazione non piace alle opposizioni, perchè si ritiene – Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle in testa – che si faccia un favore agli evasori e la circolazione del denaro contante sia così meno tracciata. Resta, tuttavia, il rebus delle commissioni.
L’idea è quella di abbassarle, ma la vicenda è spinosa. Se si alzerà – come previsto – il tetto contante, ogni prelievo e operazione implicherà anche una commissione. Scenario che non piace a molti, a seconda, appunto, dei tassi di commissione che variano rispetto alle tipologie di conto corrente. Ogni correntista ha la propria, per questo viene chiesto di calmierare i tassi. Aspetto su cui Meloni e le forze di maggioranza stanno lavorando facendo muro rispetto alle insinuazioni di altro genere.
Bancomat e POS, nessun obbligo sotto i 60 euro: le novità sulle spese
“Nessuna correlazione con l’evasione fiscale”, tuonano da Fratelli D’Italia, ma uno studio su Repubblica – che attesta come con questa nuova manovra la lotta agli evasori diventerebbe una chimera, nonostante i tassi attuali siano in ribasso – smentisce le prese di posizione sovraniste. Il dibattito continua, ma di fatto per il potenziale cliente non cambia nulla: la spesa, comunque, non vale l’impresa. Basti pensare che la tredicesima potrebbe non favorire ulteriori investimenti sotto le feste: gli aumenti in busta paga se ne andranno in tasse e rincari bollette. Significa che il balzo in avanti promesso finora è servito a poco.
Anche per questo l’argomento commissioni bancarie resta delicato fra chi parla di agevolazioni e favoritismi ai grandi evasori e chi, invece, cerca di strizzare l’occhio a Confindustria parlando di “ricircolo dell’economia”. La dura verità arriva dai mercati: costanti le chiusure al ribasso, malgrado qualche timido accenno di ripresa. Il PNRR come punto di ripartenza, a patto che i sospesi trovino presto una dimensione.
Quando il malessere arriva in piazza, vuol dire che è già concreto nelle tasche. Anche questo cercheranno di dire le opposizioni la settimana prossima in una manifestazione condivisa. Meloni impegnata a fronteggiare le correnti divisive che, fino a poco tempo fa, aleggiavano anche nel suo partito. Scosse di assestamento, a patto che le oscillazioni non siano troppo forti.