Il contributo dell’Inps è rivolto in funzione sociale e di sostegno alle famiglie con figli a carico, fino al compimento del 21° anno. Ecco come cambia l’assegno unico nel 2023.
L’assegno unico in favore dei nuclei familiari con figli a carico e con figli disabili per i quali la misura non conosce scadenza, sarà erogato diversamente a partire dal 2023. Fino ad ora l’importo disposto è dipeso dalle condizioni economiche delle famiglie, non essendo quindi omogeneo per tutti in ragione della dichiarazione Isee.
Altri fattori sono l’età e il numero dei figli a carico. La funzione dell’assegno è quella di sostenere la genitorialità e la natalità. Inoltre, come si legge sul sito Inps, è universale in quanto garantisce un contributo economico a tutte le famiglie con figli a carico anche se prive di Isee o con Isee superiore ai 40 mila euro l’anno.
Come varia il contributo nel 2023
Cambiano le cose per l’assegno unico. Nel 2023 la misura si arricchirà di una maggiorazione del 50% per tutto il primo anno del bambino e per le famiglie con 3 o più figli fino ai tre anni. Ancora per le famiglie numerose il governo ha stabilito l’aumento del 50% ma solo per quelle con Isee fino a 40 mila euro. Viene invece fatto salvo il bonus per tutte le famiglie, anche benestanti, per il primo anno di vita del neonato.
In questo momento indiscrezioni giornalistiche in materia sarebbe da escludere. “Cosiddette bozze che circolano a vario titolo rischiano di non corrispondere alla realtà dei fatti”, fanno sapere dal Ministero dell’Economia. Ad ogni modo le Camere potranno sempre modificare il testo della legge di Bilancio incidendo anche sulla normativa dell’assegno unico.
Quello che c’è ancora da sapere
L’assegno unico aumenta di importo a partire dal 2023. Qualsiasi sia in questo frangente il testo della legge di Bilancio non definitivo, l’incremento dell’assegno è comunque garantito in tutte le sue versioni circolanti. Il 50% in più per tutte le famiglie anche con reddito al di sopra di 40 mila euro e il 50% in più per le famiglie numerose sotto i 40 mila euro di Isee. Sopra la soglia dei 40 mila l’assegno dovrebbe variare da 50 a 75 euro al mese. Comunque non eccedente i 262,5 euro, con un incremento in questo caso di 87,5 euro.
Per le famiglie con 3 o più figli la maggiorazione del 50% potrebbe portare in tasca fino a un contributo mensile di 365 euro, con una maggiorazione del 50% fino al 3° anno di vita del figlio. Anche se al riguardo si dovrà ancora capire se ci sarà una limitazione per il reddito annuo, come in effetti funziona oggi. Nel caso di figli disabili con meno di 21 anni le maggiorazioni giungeranno a 105 euro a secondo del grado di criticità. Mentre sarà di 120 euro per coloro che hanno un Isee non superiore a 25 mila euro. In presenza di figli disabili con età superiore a 21 anni, in questo caso si parla di un importo minimo di 50 euro e di un massimo di 175, sempre secondo l’Isee.