Nuovi dettagli spuntano dall’autopsia sul corpo della piccola Diana lasciata morire di stenti dalla madre Alessia Pifferi. La scoperta terrificante degli ultimi istanti di vita della bimba
La tragica storia della morte della piccola Diana si arricchisce con nuovi terribili particolari. L’autopsia svolta sul corpicino della piccola bambina deceduta di stenti in casa nel luglio scorso ha portato a nuovi inquietanti dettagli di quelle ultime ore di vita.
Lasciata sola nell’appartamento per diversi giorni dalla madre, Alessia Pifferi, la bambina ha patito fame e sete fino a morire. Con le finestre sbarrate e sotto un’afa insopportabile la piccola Diana di appena 18 mesi ha provato a resistere ma non ce l’ha fatta.
Quei resti trovati nella bocca della bambina, inizialmente, si pensava fossero dei frammenti di cuscino. Ora l’autopsia rivela un’altra cruenta verità. Nel frattempo la pena inflitta alla madre Alessia Pifferi, in carcere con l’accusa di omicidio aggravato, potrebbe rivelarsi ancora più pesante. Per lei si prospetta l’ergastolo.
Prima di morire la piccola Diana avrebbe staccato con le sue manine pezzetti di pannolino ingerendoli. Un tentativo estremo, forse l’ultimo, di sopravvivere. L’autopsia sul corpo della bimba ha portato alla luce proprio questo macabro dettaglio: nello stomaco sono stati rilevati frammenti del pannolino e non, come si pensava inizialmente, brandelli di cuscino.
Quello stesso pannolino che giaceva accanto al corpicino della bimba al momento del ritrovamento del cadavere. Diana non beveva da giorni ed era chiusa nell’appartamento nel caldo opprimente di luglio. Come scrive Il Giorno, “l’emergere di questi piccoli dettagli brutali avranno il suo peso in fase dibattimentale, nel processo a carico di Alessia Pifferi, la madre della bimba di 18 mesi”.
Il 30 gennaio le indagini saranno chiuse e la pena per l’accusata potrebbe essere anche peggiore. La procura, infatti, è intenzionata a chiedere il giudizio immediato con l’accusa di omicidio pluriaggravato, ovvero una pena che prevede l’ergastolo. la 37enne Alessia Pifferi, attualmente in carcere in isolamento, non ha mai cambiato la sua versione dei fatti e continua a ribadire il motivo che l’avrebbe spinta ad abbandonare sua figlia per giorni. “Credevo nella possibilità di avere un futuro con lui e, infatti, era proprio quello che in quei giorni stavo cercando di capire”. In conclusione, la donna pur di mantenere la relazione con quell’uomo avrebbe fatto di tutto, anche rischiare che la figlia morisse di stenti.
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