Lasciati a casa improvvisamente. Licenziati con un sms alla vigilia del Ringraziamento 2700 dipendenti di una grossa azienda di mobili. Il caso che fa discutere il Mississipi, l’America, il mondo.
Mancava pochissimo al giorno del Ringraziamento, festa estremamente sentita negli Stati Uniti, quando un messaggio ha infranto il sonno, i sogni, e forse anche il futuro di molte persone.
Tutti dipendenti di una fabbrica del Mississipi che produce mobili. Tanti di quei lavoratori dormivano. L’indomani avrebbero avuto la sveglia prima dell’alba. La mezzanotte era passata da poco, la mezzanotte dello scorso 21 novembre.
Il telefono cellulare di ognuno si illumina, vibra, magari emette il vip per notificare del messaggio arrivato dalla United Forniture Industries (UFI). Il testo è di quelli che fanno tremare i polsi: i lavoratori venivano licenziati e di conseguenza non avrebbero dovuto far ritorno in azienda. Si tratta di ben 2700 persone, madri e padri di famiglia, famiglie a cui di colpo cambia lo scenario, la prospettiva del domani.
Qualcuno forse pensa o immagina o spera possa trattarsi di uno scherzo, magari di un errore. E invece le righe di testo che compongo il messaggio non lasciano scampo a dubbi e interpretazioni “Su istruzione del consiglio di amministrazione… siamo spiacenti di informarvi che a causa di circostanze aziendali impreviste, la società è stata costretta a prendere la difficile decisione di interrompere il rapporto di lavoro di tutti i suoi dipendenti, con effetto immediato”.
Nessuna spiegazione addotta. Nessuna motivazione dietro la nota scarna, brusca, sgradevole. Nessuno conosce la causa dei licenziamenti avvenuti su due piedi. Al Daily Best, un dipendente raggiunto dal messaggio racconta ancora incredulo “Chi ti licenzia mentre dormi? Poi sono andato nel panico. Chi non aveva il cellulare, lo ha scoperto all’arrivo in fabbrica il giorno dopo”. La tegola si è abbattuta sugli stabilimenti della casa madre in Mississippi e anche quelli in Nord Carolina e California.
La rabbia e il dolore aumentano col trascorrere delle ore insieme alla mortificazione per il trattamento subito e alla disperazione per un futuro professionale da dover reinventare di sana pianta. Ecco infatti che le parole di un altro dipendente vanno proprio in questa direzione “Non è giusto nei confronti degli operai che hanno lavorato seriamente e duramente essere colti di sorpresa in questo modo. Non è giusto nei confronti della mamma che ha appena avuto un bambino e si chiede se ora si ritrova senza assicurazione sanitaria. Non è giusto nei confronti del malato di cancro nel bel mezzo della chemio non sa più come pagherà i suoi trattamenti”.
Secondo quanto riportano i media locali, i lavoratori colpiti dagli improvvisi licenziamenti hanno subito avviato 3 class action. La fabbrica di mobili infatti avrebbe violato la legge: avrebbe dovuto dare alle persone un preavviso di almeno 3 mesi. Ma oltre la rabbia delle parole, rabbia motivata e giustificata, c’è anche chi chi è arrivato a compiere gesti di ritorsione. In particolare un camionista, sarebbe stato fermato nella contea di Monroe, sempre nello stato del Mississipi, perchè accusato di aver portato via mobili dalla fabbrica, non appena aveva saputo di aver perso, in quel modo, il posto di lavoro. Una vicenda che dovrebbe indurre ad una profonda riflessione e che come era prevedibile è diventata virale e che sta facendo discutere tutto il mondo.
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