Il dramma su una 12enne abusata dal patrigno quando la madre era assente. La confessione e le frasi agghiaccianti della ragazzina alla Polizia
Una storia di abusi e violenza quella raccontata da una ragazzina di appena 12 anni stuprata in casa dal convivente della madre. “Preferivo morire piuttosto che rimanere sola a casa con il compagno di mia madre. Ha sempre provato a violentarmi”. Le parole scioccanti della giovane vittima.
Il suo aguzzino è un uomo ultra settantenne, convivente della madre della piccola, che in casa in assenza della figura materna abusava della figliastra. La confessione parte davanti agli uomini della Polizia quando la 12enne racconta la drammatica realtà dell’incubo vissuto tra le mura domestiche.
Una storia di abusi che si ripete. Al centro dei soprusi una giovane vittima incastrata in casa. Per anni quel patrigno aveva abusato di lei. Lui era certo che non sarebbe stato mai scoperto, addirittura neanche sospettato. Questa convinzione era data dal clima di terrore inculcato dallo stupratore sulla ragazzina. Ma si sbagliava.
Da quando aveva iniziato ad abusare di lei il 70enne aveva imposto il silenzio alla 12enne. Le violenze sessuali avvenivano all’interno delle mura domestiche quando la madre biologica della giovane vittima era fuori. In quei casi il convivente costringeva la piccola ad avere rapporti sessuali con lui.
Ma quei lunghi silenzi della 12enne, i pianti – apparentemente senza motivo – e l’ansia continua tramutatosi con il tempo in depressione, hanno insospettito la madre. Così, la donna (all’oscuro di tutto) è riuscita a farsi confidare dalla figlia l’orrore che stava subendo ormai da anni da Livio Desideri. L’uomo originario della provincia di Rieti e idraulico di professione, viveva da anni con la compagna e la bimba.
Immediata la reazione della madre che ha portato la figlia dalla Polizia per denunciare gli abusi subiti. Davanti agli investigatori della sezione anticrimine interna del distretto di San Basilio, la 12enne in lacrime, ha confessato tutte le violenze ricevute da parte dell’ultra 70enne. Una storia raccapricciante che ha fatto rabbrividire sia i poliziotti che la psicologa. Gli abusi risalgono al 2013 ma il pedofilo è stato arrestato solo ieri dopo una lunga latitanza attuata per sfuggire all’ordine di carcerazione emesso dal tribunale penale di Roma.
Dopo i tre gradi giudizio l’uomo è stato arrestato. Attualmente il pedofilo è stato portato nel carcere di Rebibbia.
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