Si delinea man mano che passa il tempo, il carattere di Re Carlo III, rimasto per tanti anni all’ombra della regina Elisabetta. Al contrario della pacatezza della madre, sarebbe invece un tipo molto irascibile e frequente agli attacchi d’ira. Alcune testimonianze in proposito lasciano senza parole.
Il gesto della “penna” quello che subito dopo la morte della regina, poteva sembrare solo un momento di nervosismo, in realtà si sta rivelando una caratteristica predominante del carattere di Re Carlo III. E la cosa, unita ad altre rivelazioni appena uscite, non sta piacendo ai sudditi londinesi e non solo.
Re Carlo III, nuove rivelazioni sul suo carattere
Nel podcast “To Di for Daily”, il commentatore reale Kinsey Schofield ha invitato l’autore Christopher Andersen a parlare meglio del libro in cui svela dettagli inediti, e anche imbarazzanti, del nuovo sovrano, Re Carlo III. Il suo temperamento era già molto chiaramente emerso nei giorni dopo la morte della Regina Elisabetta II, quando il nervosismo e la tensione toccavano le stelle.
Sono sotto gli occhi di tutti le immagini di Carlo infuriato perché la penna con cui doveva firmare dei documenti reali gocciolava, o quando con un gesto di stizza ha fatto allontanare il calamaio da suoi dipendenti. Per non parlare quando si trova vicino ad Harry e Meghan.
Re Carlo oggi, la rivelazione del “lavandino”
Viene ora fuori una vicenda che, se non sottolineasse questa caratteristica negativa del sovrano, farebbe davvero sorridere. Andersen, che ha scritto un libro sul sovrano, ha raccontato nel podcast che Carlo: “Avrebbe distrutto un lavandino perché aveva perso un gemello nello scarico”. Un comportamento che rivelatore dei suoi attacchi d’ira, che, da quanto si racconta, l’unica che riuscirebbe a calmare sarebbe Camilla.
Di questo sembra ci siano anche degli accenni sul libro di prossima uscita di Harry. Questo aumenterebbe l’insofferenza dei sudditi nei confronti del nuovo sovrano. Le sue prime mosse da reggente sono state molto nette, a iniziare dall’aver totalmente cancellato il fratello Andrea dalle attività della corona, o di non aver concesso ad Edoardo un titolo che spettava a lui di diritto, e che era un’espressa volontà della regina Elisabetta II. Insomma se il gesto del lavandino è solo un particolare, figuriamoci il resto.