Qatar 2022, il Mondiale della censura: vietate ai tifosi le maglie “Freedom” per i diritti delle donne in Iran. E sugli spalti gli steward sequestrano gli striscioni.
Tifosi iraniani per la libertà delle donne allo stadio Ahmad Bin Ali di Ar-Rayyan? No, grazie. Mentre si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, in Qatar le magliette con la scritta “Woman Life Freedom” diventano un tabù. L’ultimo scandalo del Mondiale più discusso di sempre si consuma sotto gli occhi della Fifa.
Immagini che stanno facendo il giro del mondo, autorità di polizia e addetti alla sicurezza che sequestrano le maglie simbolo della protesta per i diritti delle donne in Iran. Scene surreali prima del match tra la Nazionale iraniana e quella gallese, l’ultima pagina di un Campionato del Mondo segnato dall’intolleranza. In cui le manifestazioni di solidarietà e le battaglie per i diritti umani vengono relegati in un angolino, quando non totalmente oscurate da una censura oramai evidente a tutti. Una vergogna soprattutto per la Fifa che aveva garantito nei giorni scorsi che almeno la libertà di espressione e la difesa dei diritti sarebbero state tutelate.
“Woman Life Freedom”. Il messaggio dei tifosi iraniani lascia poco spazio alle interpretazioni. Che piaccia o meno. Magliette e striscioni per testimoniare in maniera pacifica la propria vicinanza a chi da oltre due mesi sta scendendo per le strade di Teheran, chiedendo una maggiore tutela dei diritti delle donne.
Prima del match d’esordio contro l’Inghilterra i calciatori iraniani non avevano cantato l’inno nazionale. Una presa di posizione durissima, una forma di protesta che aveva fatto il giro del mondo. Oggi, invece, prima del match contro il Galles hanno cantato. Qualcuno ipotizza siano stati minacciati dal regime. Ciò che è certo è l’arresto del loro ex compagno di squadra Voria Ghafouri, incarcerato con l’accusa di “propaganda” e “insulto della reputazione della nazionale”. A Teheran niente sconti, anche gli atleti che solidarizzano con le proteste finiscono in carcere. E probabilmente il messaggio è stato recepito.
Marcati a uomo sugli spalti, gli iraniani si rifanno sul rettangolo verde acciuffando nel finale una vittoria che li rimette in corsa per il passaggio del turno. Un finale pazzesco per la squadra di Queiroz, dopo un secondo tempo arrembante. Succede tutto in pochi minuti: prima i due pali colpiti da Azmoun e Gholizadeh, poi l’espulsione del portiere gallese Hennessey. La partita si sblocca al minuto 98 grazie a Cheshmi che trova l’angolino basso con un preciso destro dal limite, e al 101′ Rezaeian chiude i giochi sfruttando un assist di Taremi in contropiede.
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