Il Padre uccide il figlio e poi tenta il suicidio: ancora da chiarire i motivi dell’omicidio. Cosa sta accadendo.
Piero Pesce è accusato di omicidio, a causa della morte del figlio e la conseguente chiamata alle forze dell’ordine, adesso il tentato suicidio dopo quanto compiuto all’interno dell’abitazione di famiglia. Un episodio dai contorni tutti da accertare, ora il gesto estremo dopo aver compreso quanto accaduto.
Ha ucciso il figlio di 28 anni e poi ha chiamato i carabinieri per confessare il delitto e annunciare quanto compiuto. L’omicidio risale a mercoledì 23 novembre 2022 a Canelli, in provincia di Asti, con il padre che si è autodenunciato per il delitto commesso all’interno dell’abitazione.
Piero Pesce uccide figlio, poi tenta il suicidio
Il delitto di Valerio Pesce è avvenuto a Canelli, ora però emerge un grande mistero dopo quanto accaduto. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire quanto avvenuto fra il figlio e il padre. All’origine potrebbe esserci una lite, sfociata nell’aggressione mortale, a causa di possibili problemi di natura economica. Piero Pesce è un impiegato di 61 anni che ha tentato il suicidio. Al vaglio ci sarebbe una valutazione sullo status psicologico dell’uomo.
La moglie dell’uomo, nonché madre del giovane, è invece morta diversi anni fa a causa di una malattia. I carabinieri sono giunti nell’abitazione dell’uomo dopo la telefonata con tanto di commento “venite, ho ammazzato mio figlio“. Il cadavere del figlio è stato trovato sul pavimento, martoriato da diverse coltellate e sotto una pozza di sangue. L’accusa per l’uomo è di omicidio volontario.
Pesce in ospedale dopo l’udienza, la richiesta della difesa
L’appartamento dove è avvenuto l’omicidio si trova attualmente sotto sequestro, ma i vicini hanno comunque raccontato di aver sentito delle urla. Una delle ipotesi è che il figlio sarebbe stato colpito durante il sonno, alzandosi soltanto per difendersi. Ancora da accertare il movente, pur essendoci delle idee a tal riguardo. Si è parlato di presunti debiti, contratti dal giovane, la questione non avrebbe però convinto gli inquirenti.
L’uomo è intanto apparso provato, con tanto di fasciature alle mani, da qui la scelta di ricorrere alle cure mediche. Prima l’udienza per l’uomo accusato del delitto del figlio, poi il ricovero per i controlli del caso. Nel frattempo la difesa degli avvocati Giovanna Balestrino e Giada Bocellari ha chiesto una misura cautelare adeguata visto lo status psicologico dell’uomo.