Apologia di Terrorismo: sotto inchiesta la band P38-La Gang | Cosa è successo

Dopo l’annuncio del loro finto scioglimento a giugno scorso ora la band P38-La Gang è indagata per istigazione a delinquere. I 4 membri sono accusati anche del reato di apologia di Terrorismo.

La band P38-La Gang era composta da quattro membri ora accusati del reato di apologia di terrorismo. In mattinata la Digos della Questura di Torino e i Ros dei carabinieri, affiancati dagli uffici territoriali di Bologna, Bergamo e Nuoro, hanno dato esecuzione a quattro decreti di perquisizione nei confronti dei membri della band.

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P38-La Gang: band indagata per apologia di Terrorismo (Ansa)

Il gruppo musicale ora è indagato per istigazione a delinquere e dai sequestri è emerso materiale informatico utile al proseguimento delle indagini. I quattro elementi che formavano la band hanno tutti nomi d’arte: Astore (classe 1995), Papà Dimitri (1988), Yung Stalin (1993) e Jimmy Penthotal (1999).

L’ultimo dei componenti, nome d’arte Jimmy non solo è il più giovane dei quattro ma è anche membro antagonista milanese. Lo scorso giugno avevano annunciato la fine del progetto musicale con lo scioglimento della band ma era tutta una messa in scena architettata per i loro fini commerciali. Infatti, il giorno seguente l’annuncio della band sull’uscita del nuovo disco.

P38-La Gang sotto inchiesta per apologia di terrorismo | L’indagine

Chi conosceva la band “P38-La Gang” sapeva che i quattro membri che la formavano erano soliti presentarsi in pubblico durante i concerti (spesso nei centri sociali) o nei loro video musicali sempre coperti in volto con un passamontagna bianco. Nei loro testi inneggiavano alle Brigate Rosse sempre presente con riferimenti accentuati. Ma non è tutto anche alla morte di Mario Draghi o altri politici, alla lotta armata, temi molto sentiti dall’area anarchica italiana.

P38 band indagata
P38-La Gang band musicale accusata di apologia di terrorismo (Ansa)

Nella festa del Primo Maggio 2022 la band si era esibita al circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia. In quell’occasione le canzoni eseguite contenevano pesanti riferimenti alla lotta armata. Dal testo “Renault”, il pezzo che prende il nome dall’auto in cui venne ritrovato il cadavere di Aldo Moro, fino a “Nuove Br”. In tutto questo, la figlia di Moro, Maria Fida, e il figlio di un carabiniere vittima delle BR, Bruno D’Alfonso avevano presentato anche un esposto nei confronti della band.

Inoltre, due dei quattro membri del gruppo sono già noti alle forze dell’ordine in quanto hanno precedenti per invasione di edifici e altri reati. L’indagine partita da Torino diversi mesi fa indagava proprio sull’esaltazione dei testi cantati dalla band all’interno dei quali veniva promossa l’apologia terroristica delle Brigate Rosse. Infatti, anche il logo che rappresenta la band P38-La Gang raffigura una stella rossa a cinque punti.

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