“Ho bisogno di soldi, fai sesso con mia moglie”. Un ambulante di Civita Castellana è finito a processo. offriva la sua compagna per 50 euro
“Mia moglie è una bella donna prendila”. Una frase sconvolgente, parole sempre condannabili anche se fossero state pronunciate da un perfetto estraneo. Ma quando a parlare così è il tuo uomo, tuo marito, il tuo compagno, allora l’aggravante c’è eccome.
E nella storia che stiamo per raccontare, e che per carità deve essere confermata anche da una verità processuale, oltre alla parole ci sarebbero anche fatti, proposte, richieste. La cui motivazione è ancora più condannabile della stessa offerta.
Siamo a Civita Castellana, con ‘un’indagine dei carabinieri partita nel 2018 e che ha visto e vede ancora coinvolte numerose persone, clienti di un banco di frutta. Sì perchè i protagonisti della vicenda, una evidentemente presunta vittima dei fatti, sono un uomo titolare della piccola impresa ambulante e sua moglie. Questo marito ora è processo e l’accusa è di quelle pesanti: sfruttamento della prostituzione per aver offerto più volte le prestazioni sessuali della propria moglie.
Ma torniamo all’attività investigativa degli uomini dell’arma. Molti clienti avrebbero declinato l’offerta del fruttivendolo, al contrario altri avrebbero ceduto. Durante l’udienza che nella giornata di ieri si è tenuta davanti al giudice Elisabetta Massimi, come riportano anche le cronache locali e il Messaggero, una volta alla sbarra, diversi testimoni avrebbero negato di aver avuto rapporti con la donna. Ecco ad esempio quanto avrebbe raccontato uno dei clienti del banco: “Andavo a comprare la verdura da lui al mercato a Civita Castellana, ma non sono mai andato con la moglie”.
Aggiunge ancora l’uomo nella sua testimonianza “So che aveva problemi economici perché un giorno venne nella mia azienda con una bolletta e mi disse se potevo dargli soldi perché non riusciva a pagarla”. Il fruttivendolo avrebbe proposto al cliente un baratto, ovvero in cambio dei soldi lo avrebbe ricompensato con frutta e verdura. Nel 2019 però, la stessa persona ai carabinieri aveva fornito una versione diversa. Disse di ammiccamenti espliciti del fruttivendolo nei confronti della sua compagna. E poi quella frase “Mia moglie è una bella donna, se vuoi prendila”.
I racconti al processo a tratti diventano articolati. Il marito della donna “offerta” viene descritto come insistente. Le richieste diventano pressanti, anche in occasione di una giornata in cui il testimone si reca a casa del fruttivendolo per una cassa di cicoria. Invece, come detto, c’è stato anche chi parrebbe, non abbia mantenuto un comportamento virtuoso. La conferma arriva dalla confessione di un altro cliente “Ero andato a prendere la frutta e lui mi lasciò il numero di telefono. Poi un giorno l’ho chiamato perché dovevo prendere gli asparagi”
Ecco che poi la testimonianza entra nel vivo “Sono andato a casa sua e sono rimasto a cena. Non ricordo se la stessa sera o un altro giorno ho avuto un rapporto sessuale con la moglie. Lui diceva che non riusciva a pagare le bollette, così gli ho dato 50 euro”. Il processo proseguirà il 12 dicembre; sfileranno altri testimoni per l’accusa, ma verranno ascoltate persone anche per la difesa.
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