Mangiare, senza pagare. Nemmeno le tasse. Nel mirino della Guardia Di Finanza, stavolta potrebbero finire anche volti noti, food blogger tra i più gettonati
Il tappo sta per saltare. Quello di un pregiato champagne? Beh, visto che ci accingiamo a parlare di cibo e ristoranti in qualche modo, l’accostamento con le bollicine ci potrebbe anche stare.
Ma in realtà la questione qui si fa seria, o si potrebbe fare seria se la Guardia di Finanza decidesse di “chiedere il conto” ai food blogger della Capitale. Non tutti sia chiaro, ma forse i più blasonati, cliccati e seguiti insomma.
Food blogger e influencer, che secondo l’inchiesta scoperchiata da La Repubblica, potrebbero rischiare davvero molto. Qualcuno è già finito sul tavolo degli imputati, si fa per dire ovviamente: CiccioGamer89, famoso youtuber romano, che lo scorso venerdì è stato denunciato dalla Finanza per non aver versato all’erario un milione di euro in 5 anni. Soldi che sarebbero relativi ai guadagni del suo lavoro sul web. La rete frutta a quanto pare. Mirko Alessandrini, questo il vero nome di CiccioGamer 89, sostiene però aver pagato fino all’ultimo centesimo.
Inchiesta sui food blogger romani: pubblicità occulta e soldi in nero. Indaga la GDF
Ma gli uomini delle Fiamme Gialle, sarebbero solo all’antipasto. E il menù prevederebbe una lunga serie di portate, o meglio di nomi…eccellenti. Ma perchè la Giardia Di Finanza avrebbe puntato influencer e food blogger in modo particolare? Per un meccanismo, da appurare ovviamente, tanto semplice quanto scontato che venga o sia stato messo in atto più e più volte.
I volti noti di internet, anche in fatto di cibo ma non solo, si siedono nei ristoranti della Capitale, scattano foto, video, registrano storie, fanno dirette magari, poi mangiano e non pagano ovviamente. Ora che non saldino il conto in quanto inviati appare pure scontato, scusate il gioco di parole. Il problema starebbe però che queste celebrità di internet, non pagherebbero nemmeno le tasse, con i guadagni delle loro attività. Attività per le quali esisterebbe pure un tariffario preciso.
Inchiesta GDF su food blogger: tariffario su prestazioni social
Chiariamo meglio: i proprietari di pizzerie, trattorie, ristoranti, locali in genere della Città Eterna, vogliono ottenere pubblicità dalla presenza delle stars. Sanno infatti che ogni influencer può arrivare a valere anche 200mila seguaci. Ogni volto noto della rete ha uno staff. Staff, che ai gestori delle attività di ristorazione, chiede una cifra a seconda della “prestazione social” da mettere in rete.
E le cifre quali sono? Si varia da una stories per soli 70 euro, ad abbonamenti mensili di 1400 euro. Abbonamenti mensili, ebbene sì! Ma di tutte queste operazioni, che meglio vanno definite come spot occulti, lo Stato non beccherebbe una lira, un euro scusate! Sì perchè alcuni nomi eccellenti preferirebbero il pagamento in nero. Altrimenti che evasione fiscale sarebbe? Le celebrità tremano, la truffa in qualche modo è venuta alla luce. Ora bisogna solo aspettare la prossima…portata. Ops, puntata.