“Uccisa come una criminale per un rifiuto”, ne è convinta la mamma di Alice Neri, la giovane donna della provincia di Modena, il cui corpo carbonizzato è stato ritrovato lo scorso venerdì dai carabinieri nel bagagliaio della sua auto. “Che sia l’ennesimo femminicidio è poco ma sicuro. Poi possiamo discutere su chi l’abbia commesso”, lo ha detto in ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it la nota criminologa Roberta Bruzzone
Nelle parole di Patrizia Montorsi, la madre di Alice Neri il cui corpo carbonizzato è stato trovato nel bagagliaio della sua auto lo scorso venerdì intorno alle ore 21 in una strada sterrata di un comune della provincia di Modena, c’è tutta la disperazione, tutto il dolore, ma forse anche una luce verso la verità.
Verrebbe da pensare, ma saranno ovviamente le indagini degli uomini dell’Arma unitamente alla collaborazione dei RIS di Parma, a consegnare quanto prima un quadro preciso dei fatti.
Come è morta Alice? La pista del suicidio può essere completamente esclusa? E se è stato un omicidio, chi ha tolto Alice alla sua bambina di appena 4 anni? Attualmente gli indagati per la morte della giovane donna sono il marito di Alice e padre di sua figlia, Nicolas, che si dice innocente e chiede che “si arrivi a capire chi è il colpevole“, e un amico 32enne della vittima, che sarebbe stato l’ultimo a vederla prima che di lei si perdessero le tracce giovedì scorso.
Ma eccole le parole della madre di Alice, intervistata ieri da Barbara D’Urso, all’interno di Pomeriggio 5 “Mia figlia era molto credente, non avrebbe mai pensato di togliersi la vita. È stata uccisa come una criminale perché ha detto no”. Nessuno restituirà più la figlia alla madre, ecco perchè Patrizia Montorsi, vuole almeno sapere di chi sia la colpa di quello che lei crede essere un brutale omicidio.
Ma anche il fratello di Alice, Matteo, è convinto che la sorella sia stata ammazzata. L’uomo ritiene, esattamente come la madre, che un rifiuto di Alice le sia costato la vita. Matteo lo ha urlato ai quattro venti appena saputo del ritrovamento del corpo di Alice. Rinvenuto carbonizzato lo scorso venerdì, dentro la sua vettura. Secondo gli investigatori, il fuoco potrebbe essere stato appiccato non più di tre ore prima, perchè quando i vigili del fuoco sono arrivati sul posto, hanno trovato solo fumo. Le fiamme si erano già consumate. Accanto alla macchina, un bidone. Dentro il quale forse poteva essere contenuto del liquido infiammabile. Ma anche su questo, i Ris di Parma, sapranno essere più precisi.
Suicidio o omicidio? Col trascorrere dei giorni, e coi passi in avanti compiuti da chi indaga sulla spaventosa morte di Alice Neri, alcuni fatti appaiono più chiari. Eppure i punti interrogativi sono ancora tanti. C’è un buco di 18 ore, quello che va dall’ultimo avvistamento di Alice nel bar col suo amico fino alle 2 del mattino al momento del ritrovamento del corpo il venerdì successivo alle 21 della sera. Abbiamo voluto chiedere alla dottoressa Roberta Bruzzone, nota criminologa e psicologa forense, che idea abbia maturato sulla morte di Alice Neri. E leggete cosa ha detto in esclusiva a Free.it
Dottoressa Bruzzone, la povera Alice Neri, si è uccisa o è stata uccisa in base alla sua esperienza?
“Mi sento di dire che l’ipotesi suicidaria sia attualmente incoerente con gli elementi che abbiamo e sui quali possiamo ragionare. Certo nella mia professione mi è già capitato di occuparmi di suicidi che inizialmente non sembravano tali, ma in questo caso l’elemento unico di riflessione che mi porterebbe a cambiare idea, sarebbe se venissimo a sapere che il corpo in quel bagagliaio c’è finito per un motivo diverso. E’ chiaro poi esistono elementi privatistici, parlo di Alice ovviamente. Ma non mi pare sin qui che i dati raccolti ci portino a ipotizzare un suicidio…”
Dunque, qualcuno l’ha ammazzata.
“Beh, da subito, mi sono insospettita nel venire a sapere che il corpo di Alice fosse bruciato insieme all’auto. Qualcuno, dal mio punto di vista, si è preso la briga di portare la macchina in un luogo non frequentato, di comprare una tanica di benzina o comunque di liquido infiammabile, di cospargere la vettura e darle fuoco… Tutte queste azioni richiedono tanto tempo, con la paura di essere scoperti. Ciò mi fa pensare che se distruggi tutto, è perchè non vuoi che le prove parlino di te. Perchè è probabile che Alice conoscesse bene chi ha voluto toglierle la vita!”
Per la morte di Alice ci sono degli indagati, il marito e chi l’ha vista per l’ultima volta. Si tratterebbe di un atto dovuto. Troppo facile fare 2 più 2?
“Nella nostra professione a volte si dice che fare 2 più 2 potrebbe essere la formula giusta. Un pò come seguire la teoria del rasoio di Occam: principio per il quale quando occorre scegliere tra più soluzioni egualmente valide, meglio propendere per quella più semplice…Parliamoci chiaro, qui siamo davanti a due scenari: o Alice è tornata a casa, oppure Alice non è tornata a casa. Mi pare siano le ipotesi contemplate anche dalla procura”.
Dottoressa Bruzzone, siamo davanti all’ennesimo femminicidio?
“Che sia l’ennesimo femminicidio è poco ma sicuro, possiamo discutere però su chi l’abbia commesso. Non c’è nulla di male, nell’uscire la sera con un amico/collega e tirare tardi fino a notte inoltrata. Ma ovviamente su questa curiosa circostanza si deve indagare con circospezione. La mia esperienza mi porta a pensare che Alice non sia più su questa terra, perchè uccisa senza premeditazione. Credo posa essersi trattato di un assassinio preterintenzionale…aggravato dalla distruzione della salma, ma lo capiremo presto, credo”.
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