Ancora un caso di violenze sessuali nei confronti di alcune studentesse. A patteggiare la pena è stato un ex professore universitario dell’ateneo di Bologna. Ecco cosa è successo nel dettaglio.
Sono state diverse le giovani che hanno reso testimonianza del modus operandi del docente universitario ormai in pensione, ma ancora operativo dal punto di vista didattico. Il 70enne teneva corsi in aula che lo mettevano in relazione con giovani studenti e, studentesse soprattutto.
I racconti delle ragazze sono stati utili a ricostruire le varie vicende in cui il docente ha agito a scapito della buona fede delle laureande, mettendole con le spalle al muro di fronte alle sue abominevoli richieste.
Quello messo in piedi dal docente è stato l’atteggiamento di un vero e proprio aguzzino. Un “cannibale” del sesso, con pruriti erotici da soddisfare sulla pelle di ignare studentesse che si affidavano a lui per laurearsi. I racconti in tal senso sono sconvolgenti. Una delle vittime ha sostenuto come l’ex direttore del dipartimento dell’università si sia reso “disponibile a farmi da relatore per la tesi, mi propose di nominarmi sua ‘assistente’ e dal qual giorno mi molestò divento il mostro che mi porto dentro dietro nelle notti”.
La narrazione ha portato a galla anche alcuni dettagli: “Essere costretta a stare seduta su di lui e a tenergli la mano, a subire umiliazioni devastanti e lavaggi psicologici, ad ascoltare le sue fantasie sessuali e di come voleva gli venisse praticato un rapporto orale e, ancora – continua la studentessa – insulti e schiaffi […]”. Poi la risposta alla pretesa di chiarimenti della giovane: “qui dentro funziona così”. Dello stesso tenore la testimonianza di altre due colleghe anche loro vittime dell’anziano molestatore.
Per i fatti che sono stati acclarati all’interno dell’ambito universitario, il professore ha alla fine patteggiato un 1 anno e 8 mesi. A lui sono state riconosciute le generiche e la pena sospesa. La denuncia è stata sostenuta da MALAconsilia, che ha raccolto le testimonianze delle vittime. “Si sono rivolte alla Consultoria e insieme hanno attivato un percorso che ha portato, prima, all’allontanamento del professore e poi, alla sentenza in aula di tribunale”, ha fatto sapere a Il Resto del Carlino l’attivista Silvia Mazzaglia.
Ancora la donna ha aggiuto che: “E’ necessario vigilare sugli spazi universitari affinché eventi del genere non si ripetano”. Gli avvocati difensori del docente hanno invece fatto sapere che “Gli episodi vanno circostanziati. Le ragazze, alle quali è stato risarcito il danno, non si sono mai costituite parte civile”. Ancora i legali hanno parlato di “tenuità dei fatti riconosciuta dal giudice”. L’ateneo di Bologna, anche sulla spinta di questo episodio, ha istituito un nuovo sportello gestito dalla Casa delle Donne e, in tandem con la Consultoria autogestita, si occuperà dei casi di molestie che dovessero verificarsi all’università.
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