Guerra Ucraina Russia. Le notizie di martedì 22 novembre 2022. Gli aggiornamenti sul conflitto.
271esimo giorno di guerra, il popolo ucraino rimasto senza corrente elettrica, si appresta ad affrontare l’inverno in condizioni disperate. E’ probabile che i blackout durino almeno fino alla fine di marzo. L’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Sarà pericoloso per la vita di milioni di persone”.
Aiea preoccupata per i bombardamenti troppo vicini alla centrale nucleare di Zaporizhzhia che hanno sfiorato i reattori. E l’agenzia russa Russatom avverte: “Centrale a rischio incidente nucleare“. Un team del Direttore Generale Rafael Grossi valuterà l’impatto degli attacchi dei giorni scorsi sulla struttura e verificherà le condizioni di sistemi e attrezzature. Il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg: “Prepariamoci a una guerra lunga”.
22.05 – Ottawa ha annunciato una nuova serie di sanzioni contro il governo del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, accusando Minsk di aiutare Mosca nella guerra contro Kiev e di lasciare che “il suo territorio serva da rampa di lancio per gli attacchi contro l’Ucraina“, come ha accusato la ministra degli esteri canadese Melanie Joly in una conferenza stampa con la dissidente bielorussia in esilio Svetlana Tikhanovskaia, in visita nel Paese. Nel mirino sono finiti 22 dirigenti del regime e 15 imprese legate alla “fabbricazione di materiale militare, alla tecnologia, alle attività bancarie e al trasporto ferroviario“. Finora il Canada ha sanzionato oltre 100 tra individui e aziende di Minsk.
21.52 – Il governo estone pubblicherà domani la lista completa dei 322 monumenti di epoca sovietica presenti nello spazio pubblico del Paese passibili di rimozione. Ne ha dato notizia un comunicato stampa del governo. La lista – stilata da una commissione mista di storici e politici -, è stata ideata per velocizzare il processo di rimozione di monumenti e memoriali che esaltino l’Unione Sovietica e il suo ruolo nella storia dell’Estonia iniziato per decisione governativa durante la scorsa estate. Dopo l’aggressione della Russia all’Ucraina, analoghe misure di rimozione degli elementi di arredo urbano variamente connessi all’esaltazione del passato totalitario sono state prese dalle vicine Lituania e Lettonia.
20.55 – Vadym Khlupyanets, un ballerino del Teatro dell’Opera di Kiev, è morto in combattimento. Lo riporta l’account Facebook del teatro, scrive il sito Unian, precisando che il ballerino aveva 26 anni, ed è morto vicino a Bakhmut, città dell’Ucraina orientale nell’oblast di Donetsk. Il teatro ha espresso le sue “più sincere condoglianze alla famiglia dell’artista“, si legge nel profilo. Khlupyanets era originario di Donetsk.
20.32 – Ci sono circa altre 2.000 città e villaggi che l’Ucraina deve liberare dagli invasori russi. Lo ha detto il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky nel suo discorso al 104/esimo Congresso dei sindaci e dei capi dei comuni della Francia, scrive Ukrinform.
19.35 – Londra, Parigi e Berlino condannano l’espansione del programma nucleare iraniano in quanto non ha “alcuna giustificazione civile credibile” ed è una “sfida al sistema globale di non proliferazione“. È quanto si legge in una dichiarazione congiunta, fatta dopo che Teheran ha annunciato l’aumento al 60% del livello di arricchimento dell’uranio.
19.00 – Gli Stati Uniti forniranno, attraverso la Banca Mondiale, 4,5 miliardi di dollari di aiuti all’Ucraina per “rafforzare la stabilità economica e sostenere il governo di Kiev nelle sue funzioni fondamentali“. “Questi fondi inizieranno a essere erogati nelle prossime settimane“, ha annunciato in una nota la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen. La Banca mondiale dal canto suo ha dichiarato che gli aiuti saranno mobilitati nell’ambito del su progetto PEACE, ‘Public Expenditures for Administrative Capacity Endurance‘, parte di una pacchetto multimiliardario per aiutare l’Ucraina.
18.25 – L’Aiea ha confermato che l’Iran ha iniziato a produrre uranio arricchito al 60% nel suo impianto di Fordo.
18.15 – I sistemi di difesa aerea russi in Crimea hanno abbattuto due droni che cercavano di attaccare Sebastopoli, dove ha sede il quartier generale della flotta russa del Mar Nero. Lo ha detto il governatore, Mikhail Razvozhaev, sul suo canale Telegram. L’amministrazione cittadina ha annunciato la sospensione del trasporto marittimo per precauzione, sostituito da un servizio navetta con autobus. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.
17.55 – “Tutti i volumi di gas naturale che sono stati accettati dalla federazione russa al punto di entrata ‘Sudzha’ per il trasporto” in Moldavia “sono stati completamente trasferiti ai punti di uscita di ‘Oleksiivka’ e ‘Grebenyky‘”. Lo afferma in una nota l’operatore di rete ucraino (Gtsou), replicando alle accuse di Gazprom, secondo cui Kiev si sarebbe impossessata una parte del gas destinato alla Moldavia. “Non è la prima volta che la Russia utilizza il gas come strumento di pressione politica. Manipola i fatti per giustificare la decisione di limitare ulteriormente i volumi di forniture ai Paesi europei“, ha dichiarato Olga Bielkova, a capo degli affari internazionali di Gtsou.
17.20 – “Gli Stati Uniti continua a sostenere la necessità di un price cap europeo sul petrolio russo“. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana John Kirby in un briefing virtuale con la stampa sottolineando che l’amministrazione Biden è in contatto con i partner europei e “intende offrire tutto il sostegno necessario“. “Il price cap serve ad evitare che Putin approfitti dell’energia“, ha sottolineato.
17.00 – La Germania “deve essere pronta a un’escalation in Ucraina“: è l’avvertimento del cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervenendo a una conferenza a Berlino ospitata dal quotidiano Süddeutsche Zeitung, come riporta il Guardian. “Alla luce degli sviluppi della guerra e dei visibili e crescenti fallimenti della Russia, dobbiamo essere pronti a un’escalation”, ha affermato Scholz.
16.24 – È salito a tre il numero delle persone rimaste uccise a Kherson a seguito dei bombardamenti delle truppe russe. Lo riferisce il capo della protezione civile del consiglio comunale di Kherson Oleksandr Leshchenko, citato da Ukrinform.
16.14 – Il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo cubano Miguel Diaz-Canel hanno inaugurato quest’oggi un monumento a Fidel Castro in un parco di Mosca. Il leader rivoluzionario cubano “ha dedicato tutta la sua vita alla lotta disinteressata per il trionfo delle idee di bontà, pace e giustizia. Per la libertà dei popoli oppressi, per una vita dignitosa per la gente comune e l’uguaglianza sociale. E’ giustamente considerato uno dei più brillanti e i leader più carismatici del burrascoso e drammatico XX secolo”, ha affermato Putin. Lo riporta Ria Novosti.
16.07 – “Nuovi territori sono stati liberati dall’Esercito ucraino nel Lugansk“, nonostante il fronte non si sia praticamente spostato e proseguano feroci combattimenti tra le Forze Armate di Kiev e i soldati russi. Lo ha reso noto il consigliere dell’Ufficio presidenziale ucraino Oleksiy Arestovych, citato da Unian.
15.57 – Quasi tutte le centrali termiche e idroelettriche dell’Ucraina sono state danneggiate dagli attacchi russi. Lo ha dichiarato il Presidente dell’operatore ucraino dell’elettricità Ukrenergo, Volodymyr Kudrytskyi, citato da Unian. “Non abbiamo praticamente più centrali termiche e idroelettriche intatte. Per comprendere la gravità degli attacchi e con cosa dobbiamo lavorare, praticamente tutta la generazione di calore e idrogenazione, stiamo parlando di grandi centrali elettriche, hanno tutte subito danni e ricevuto attacchi missilistici”, ha detto Kudrytskyi sottolineando come la portata della distruzione sia “colossale”.
15.50 – Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che la Germania deve preparsi a una possibile escalation della guerra in Ucraina. “A causa degli sviluppi del conflitto e dei visibili e crescenti fallimenti della Russia dobbiamo essere pronti per un’escalation”, ha avvertito Scholz durante a una conferenza a Berlino organizzata dal quotidiano Süddeutsche Zeitung. Lo riporta il Guardian.
15.41 – La Russia “si sta preparando per una seconda ondata di mobilitazione a gennaio“, con l’intenzione di arruolare fino a 700mila riservisti. Lo rivela il consigliere del Ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko in un tweet. “Il piano è di arruolare 500.000-700.000 persone. I 300mila arruolati prima sono già uccisi/feriti/demoralizzati. I russi stanno iniziando a essere scontenti delle autorità: non riescono ad accettare le perdite nell’Esercito”, ha aggiunto Gerashchenko.
15.33 – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato l’Unione europea e la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen per gli ulteriori 2,5 miliardi di assistenza macrofinanziaria a Kiev. “Un forte contributo alla stabilità dell’Ucraina alla vigilia di un inverno difficile. Attendiamo l’approvazione del programma macrofinanziario da 18 miliardi di euro per il 2023”, ha aggiunto Zelensky in un tweet.
15.15 – Le perquisizioni di questa mattina presso il monastero Pechersk Lavra a Kiev rappresentano “l’ennesima azione militare” contro la Chiesa ortodossa russa. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, sottolineando che “la parte ucraina sta conducendo una guerra contro la Chiesa ortodossa russa da un po’ di tempo e questo può essere considerato come un altro anello nella catena di azioni militari contro l’ortodossia russa”. Lo riporta l’Ukrainska Pravda.
13.45 – Il Governo di Kiev ha predisposto un ampio pacchetto di sanzioni contro membri della leadership militare russa, imprese e istituzioni del settore militare e industriale di Mosca ritenute responsabili dell’invasione dell’Ucraina. Lo rende noto il Ministero dell’Economia di Kiev, citato da Ukrinform.
“Il complesso militare-industriale in una Russia troppo chiusa è un caso molto difficile da studiare. E’ stato fatto un grande lavoro e oggi abbiamo una lista di oltre 3mila persone fisiche e giuridiche dell’industria militare dello stato terrorista e fornitori dell’Esercito russo, nonché la leadership militare dello stato terrorista. In effetti, più di 3mila persone sono state direttamente coinvolte nell’assassinio di cittadini ucraini. E il lavoro non è concluso: è in corso la preparazione di un altro pacchetto riguardante il complesso militare-industriale russo”, ha affermato in un comunicato il Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia ucraino Yuliia Svyrydenko.
13.31 – “L’Unione europea sta con l’Ucraina fino alla vittoria. Oggi l’Ue ha erogato 2,5 miliardi di euro in assistenza macrofinanziaria”. Lo scrive su Twitter il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal definendolo “un altro passo di solidarietà” nei confronti di Kiev. “Siamo grati alla Presidente von der Leyen e al vicepresidente Valdis Dombrovskis per il loro sostegno in tempi così difficili”, ha aggiunto Shmyhal.
13.22 – Il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin e il generale Wei Fenghe, Ministro della Difesa cinese, hanno discusso del conflitto in Ucraina durante un incontro in Cambogia. “Il Segretario Austin ha discusso della guerra provocata della Russia contro l’Ucraina e ha sottolineato come sia gli Stati Uniti che la Repubblica Popolare Cinese si oppongano all’uso di armi nucleari o alla minaccia di utilizzarle”, ha riferito il Segretario stampa del Pentagono Pat Ryder, citato da Ukrinform.
13.00 – Il Primo Ministro ungherese Viktor Orban è apparso a una partita di calcio della sua nazionale con una sciarpa raffigurante la mappa della “Grande Ungheria”, con parti di Stati vicini al suo interno. Sulla sciarpa era visibile una mappa dell’Ungheria che include aree di un certo numero di paesi dell’Ue, tra cui Romania e Ucraina. Il Governo ucraino ha fatto sapere che convocherà l’Ambasciatore ungherese per protestare. Lo riporta Ukrinform.
“La promozione delle idee revisioniste in Ungheria non contribuisce allo sviluppo delle relazioni ucraino-ungheresi. L’Ambasciatore ungherese sarà invitato al Ministero degli Affari Esteri, che sarà informato dell’inaccettabilità dell’atto di Viktor Orbán. Stiamo aspettando scuse ufficiali da parte ungherese e una confutazione delle violazioni dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha scritto su Facebook il portavoce del ministero degli Affari esteri ucraino Oleg Nikolenko.
12.47 – Gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) avranno accesso alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, dopo il bombardamento da parte delle truppe ucraine, strettamente “all’interno del loro mandato”. Lo ha dichiarato alla TASS il consigliere del capo della società russa Rosenergoatom Renat Karchaa.
“L’accesso sarà concesso, ma rigorosamente nell’ambito del loro mandato. Tendono a interpretare il loro mandato come ‘senza limitazioni’. Ma non è così. L’Aiea è un’organizzazione che si occupa di questioni di sicurezza nucleare. Naturalmente, daremo loro accesso alle strutture corrispondenti. Ma se vogliono ispezionare l’impianto per questioni che che non hanno alcuna relazione con la sicurezza nucleare, l’accesso sarà negato. Non perché vogliamo nascondere qualcosa, ma perché dovrebbero lavorare nell’ambito del loro mandato”, ha dichiarato Karchaa.
12.37 – Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto quest’oggi una riunione del comando supremo delle Forze armate ucraine in cui sono state analizzate “tre questioni chiave”. “La prima è fornire al nostro esercito equipaggiamento e armi – scrive il Presidente ucraino su Telegram – la seconda è la protezione delle infrastrutture energetiche. La terza è garantire il funzionamento di alta qualità delle infrastrutture durante l’inverno. Non sarà un cammino facile, ma di certo persevereremo e la vittoria sarà nostra”, conclude Zelensky.
12.25 – E’ salito a 839 il bilancio dei bambini rimasti feriti dall’inizio della guerra in Ucraina. Lo rende noto su Telegram la Procura generale di Kiev, citata da Ukrinform. Il numero dei minorenni uccisi è rimasto invariato a quota 437. “Fino alla mattina del 22 novembre 2022, oltre 1.276 bambini sono stati colpiti in Ucraina a causa dell’aggressione armata della Federazione Russa. Secondo le informazioni ufficiali delle Procure dei minori, 437 bambini sono stati uccisi e più di 839 sono stati feriti”, riferisce la Procura generale ucraina.
12.17 – La Nato sosterrà l’Ucraina nella guerra con la Russia per tutto il tempo necessario e sta compiendo ogni sforzo per aumentare le forniture di armi a Kiev. Lo ha riferito il capo della delegazione permanente ucraina presso l’Assemblea parlamentare della Nato Yehor Cherniev, in un post su Facebook, dopo una conversazione con il segretario Generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg. Lo riporta Ukrinform.
12.09 – Il Cremlino sta preparando un incontro tra il Presidente russo Vladimir Putin e le famiglie del personale militare chiamato alla mobilitazione parziale. Lo ha annunciato il portavoce presidenziale Dmitri Peskov, citato da Ria Novosti. “Sapete che il Presidente tiene spesso tali riunioni, non sono tutte pubbliche. In ogni caso, il Presidente riceve informazioni di prima mano sul reale stato delle cose. Questo incontro è in preparazione”, ha aggiunto Peskov.
12.00 – Una persona è morta e altre due sono rimaste ferite in seguito a un attacco russo contro un gente in fila per il pane in un punto di distribuzione di aiuti umanitari situato all’interno di una scuola di Orikhiv, nella Regione di Zaporizhzhia. Lo ha reso noto su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale Oleksandr Starukh, citato da Ukrinform. “Un colpo diretto su un punto di distribuzione di aiuti umanitari ha ucciso un’assistente sociale e ferito altre due donne”, ha scritto Starukh.
11.51 – Mosca è stata esclusa dalla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco 2023. Lo ha annunciato il Presidente Christoph Heusgen in un tweet in cui comunica che “i funzionari russi non sono invitati a MSC2023”. “Non gli daremo una piattaforma per la loro propaganda. Vogliamo discutere del futuro della Russia con i leader dell’opposizione russa e le persone in esilio: le loro voci devono essere ascoltate e amplificate”, ha aggiunto Heusgen.
11.45 – “Esibizione russa: dopo 9 mesi e 80000 militari russi morti, la ‘banda di tossicodipendenti che ha preso il potere a Kiev’ si è trasformata in un ‘governo democratico’ per intraprendere negoziati. La lezione: non interferire mai nella vita politica di altri Paesi perché non hai idea di cosa siano le elezioni e la libertà”. Così su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak.
11.35 – La Commissione europea erogherà altri 2,5 miliardi di euro per l’Ucraina. Lo ha reso noto in un tweet la Presidente Ursula von der Leyen che ribadisce il sostegno a Kiev “per tutto il tempo necessario”. “Prevediamo 18 miliardi di euro per il 2023, con finanziamenti erogati regolarmente. Per riparazioni urgenti e recuperi rapidi che porteranno a una ricostruzione di successo”, ha aggiunto von der Leyen.
11.25 – Cuba condanna le sanzioni occidentali contro la Russia e le cause del conflitto ucraino vanno ricercate nelle politiche degli Stati Uniti e della Nato. Lo ha detto il Presidente cubano Miguel Diaz-Canel, in visita a Mosca, durante una sessione plenaria della Duma di Stato. Diaz-Canel ha sottolineato che L’Avana, pur condannando con forza le sanzioni contro la Russia, è favorevole a una soluzione negoziata del conflitto in Ucraina.
11.17 – Nella Regione russa di Belgorod i militari di Mosca stanno costruendo una linea difensiva in previsione di un possibile attacco ucraino. Lo ha reso noto in una conferenza stampa il Governatore regionale Vyacheslav Gladkov. “Non vorrei drammatizzare la situazione. Perché capisco che le mie parole possono essere interpretate in modo diverso all’interno del contesto. Ma in ogni caso, consideriamo sempre diverse possibilità per lo sviluppo degli eventi – ha spiegato Gladkov – pertanto, ci stiamo preparando per varie opzioni. Spero che non avremo bisogno di affrontare quelle più pessimistiche, ma le stiamo considerando attivamente”, ha concluso.
11.09 – I militari russi avevano allestito una stanza di tortura in un centro ricreativo nel villaggio di Strilkove, nella Regione di Kherson. Lo ha reso noto lo Stato Maggiore dell’Esercito ucraino, citato dal Kyiv Independent. Negli ultimi mesi sono state scoperte camere di tortura in diversi insediamenti ucraini occupati dalle truppe di Mosca dopo la liberazione da parte delle forze di Kiev.
11.00 – Vladimir Putin ha firmato il documento che ufficializza il ritiro della Russia dal Consiglio d’Europa, già deciso lo scorso Marzo. Il Presidente russo ha infatti firmato un decreto che stabilisce la rimozione di Ivan Soltanovsky dalla carica di rappresentante permanente di Mosca presso l’organizzazione con sede a Strasburgo. Lo riporta la TASS.
10.44 – Nelle ultime 24 ore quattro civili sono morti e altri quattro sono rimasti feriti nella Regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale, in seguito agli attacchi delle truppe russe. Lo ha reso noto il Governatore regionale Pavlo Kyrylenko, citato dal Kyiv Independent. Le vittime sono state segnalate a Bakhmut, Heorhiivka, Kurakhove e Petrivka.
10.33 – Dall’inizio dell’invasione su vasta scala della Russia, almeno 6.595 civili ucraini sono stati uccisi e altri 10.189 sono rimasti feriti. Lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite secondo cui la causa della maggior parte dei casi registrati di morte o ferimento riguarda l’uso di ordigni esplosivi con un’ampia zona di impatto: bombardamenti di artiglieria pesante e sistemi missilistici a salve e raid missilisticiaerei. Tra i morti: 2.575 uomini, 1.767 donne, 172 ragazze e 206 ragazzi, oltre a 37 bambini e 1.838 adulti, di cui non è stato possibile stabilire il sesso. Lo riporta Unian.
10.27 – Le truppe russe sono pronte a respingere l’offensiva militare dell’Esercito ucraino nella Regione di Zaporizhzhia. Lo ha dichiarato il rappresentante del consiglio dell’Amministrazione regionale Vladimir Rogov in un’intervista a Ria Novosti. “E’ stata costruita una linea di difesa sicura. Il nostro Esercito ha il morale e l’opportunità di combattere contro il nemico. Nessuno considera nemmeno la possibilità di cedere”, ha detto Rogov precisando che il raggruppamento delle forze russe nella zona “viene costantemente rafforzato”.
10.19 – Sono almeno 85.000 i soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione su larga scala dello scorso 24 febbraio. Lo rende noto l’Esercito di Kiev nel consueto aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca. Nell’ultimo report si registrano anche 278 caccia russi, 261 elicotteri e 1.537 droni abbattuti. Inoltre le Forze Armate di Kiev riferiscono di aver distrutto 2.895 carri armati russi, 1.882 sistemi di artiglieria e 5.827 veicoli blindati per il trasporto delle truppe. Lo riporta il Kyiv Independent.
10.05 – “Nessun problema immediato di sicurezza nucleare nella centrale di Zaporizhzhia nonostante i bombardamenti”. Lo riferisce il Kyiv Independent spiegando che gli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica hanno rilevato che nonostante gli attacchi degli ultimi giorni “le attrezzature chiave sono rimaste intatte”.
09.55 – Probabilmente il popolo ucraino dovrà convivere con i blackout almeno fino alla fine di marzo. Lo ha dichiarato il numero uno di Yasno, il principale fornitore di energia privato di Kiev, Sergej Kovalenko, citato dal Guardian. “Lo scenario di base è che se non ci sono nuovi attacchi alla rete elettrica, nelle attuali condizioni di generazione di elettricità, il deficit di potenza potrebbe essere distribuito uniformemente in tutto il Paese”, ha scritto Kovalenko in un post su Facebook, precisando che l’azienda sta accelerando i lavori per completare le riparazioni prima dell’abbassamento delle temperature.
271esimo giorno di guerra tra Kiev e Mosca, scatta l’allarme freddo: l’Ucraina rimasta senza corrente elettrica, si appresta ad affrontare l’inverno in condizioni disperate. E’ probabile che i blackout durino almeno fino alla fine di marzo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Sarà pericoloso per la vita di milioni di persone”.
Aiea preoccupata per i bombardamenti troppo vicini alla centrale nucleare di Zaporizhzhia che hanno sfiorato i reattori. E l’agenzia russa Russatom avverte: “Centrale a rischio incidente nucleare“. Un team del Direttore Generale Rafael Grossi verificherà l’impatto degli attacchi dei giorni scorsi sulla struttura e valuterà le condizioni di sistemi e attrezzature. Il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg: “Prepariamoci a una guerra lunga”.
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