Triplice omicidio della capitale. Trovata l’auto che guidava Giandavide De Pau. “Dopo aver ucciso ha avuto un incidente”. Si cerca ancora l’arma dei delitti.
Indagini serrate. Polizia scientifica, uomini della Squadra Mobile e magistrati della Procura insieme oggi per fare un punto sugli omicidi delle tre donne, tre prostitute, per i quali è stato fermato Giandavide De Pau, dopo il blitz della scorsa settimana a casa della madre nel quartiere Ottavia di Roma.
Qui il presunto killer era arrivato dopo aver vagato per oltre 48 ore, indossando ancora gli abiti sporchi di sangue. Ma come era arrivato De Pau a casa della madre e della sorella, sorella che ha poi chiamato le forze dell’ordine per “consegnarlo”? I familiari più stretti di De Pau, non avevano più sue notizie da giorni, avevano come tutti saputo degli omicidi delle prostitute e temevano, anche in virtù dei problemi di droga dello stesso ex autista del boss Senese, che ci potesse essere un legame tra i delitti e De Pau.
Oggi poi arriva una svolta investigativa: l’auto che guidava De Pau è stata ritrovata. Una Toyota IQ, a bordo della quale il presunto responsabile del triplice omicidio, sarebbe arrivato giovedì mattina in via Riboty, dove sono state trovate massacrate e prive di vita le due donne cinesi. Poi, sempre in auto, De Pau avrebbe raggiunto l’immobile di Via Durazzo.
Qui è invece avvenuto l’omicidio, con diverse coltellate anche al torace, di Martha Castano, una donna colombiana di 65 anni. Si prostituiva per pagare gli studi della sorella. La sorella diede l’allarme dopo il macabro ritrovamento.
La Toyota sarebbe stata rinvenuta all’interno di un deposito. Secondo gli investigatori, Giandavide De Pau, dopo aver commesso i delitti avrebbe anche avuto un incidente. La vettura infatti riporta evidenti danneggiamenti. Immediatamente gli agenti della polizia scientifica si sono messi a lavoro, per trovare tracce, elementi riconducibili ai delitti. Prove della colpevolezza di De Pau, che dopo aver avuto l’incidente, con un taxi potrebbe a quel punto aver raggiunto la casa della madre.
Resta un grande mistero ancora: dove è finita l’arma del delitto? Anzi dei delitti. Si ipotizza, che i delitti siano stati commessi usando uno stiletto, o comunque qualcosa di simile. Si cercheranno inoltre corrispondenze ematiche nell’auto di De Pau e si cercheranno dati rilevanti dall’analisi del suo cellulare.
“Davide il Biondo”, così viene chiamato in quel mondo di cui fa parte Michele Senese detto ‘O Pazzo, aveva perso o comunque lasciato il proprio telefono all’interno dell’abitazione delle due donne cinesi trovate morte.
Una delle piste battute dagli investigatori, sin dalle primissime ore successive al ritrovamento dei 3 corpi, è che l’assassino potesse avere già colpito in passato. Magari proprio nel mondo della prostituzione, dove può capitare che le persone vengano aggredite o uccise o fatte sparire, senza che nessuno ne reclami mai la scomparsa.
Ecco perchè il telefono di Giandavide De Pau, potrebbe essere preziosissimo. I pm inoltre nei suoi confronti contestano l’omicidio plurimo aggravato, ma non la premeditazione. Si attende la formalizzazione di convalida del fermo, per procedere poi alla fissazione dell’udienza davanti al giudice.
Nei precedenti penali di De Pau, si rintracciano diversi reati: droga, armi, violenza sessuale, lesioni, ricettazione e violazione di domicilio. De Pau ha avuto anche due ricoveri psichiatrici.
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