Qatar 2022, addio alla fascia arcobaleno: il motivo della resa dei Capitani

I Mondiali in Qatar 2022 sono iniziati tra le polemiche. Arrivano i primi addi come quello della fascia arcobaleno “One Love”. La decisione è una: i capitani che la indosseranno verranno puniti

Il fischio d’inizio per i Mondiali in Qatar 2022 è partito. Con esso sono partite le critiche e le molte polemiche. All’orizzonte anche la minaccia poco velata ai capitani delle sette nazionali di calcio europee. Coloro i quali indosseranno la fascia arcobaleno “One Love” rischiano l’ammonizione.

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Qatar 2022: la decisione aspra della Fifa contro la fascia arcobaleno dei capitani (Ansa)

Una decisione aspra che accentua ancor di più il clima di tensione in Qatar. Così ben sette nazionali europee che prendono parte al Mondiale hanno annunciato: “Abbiamo chiesto ai capitani di non indossare la fascia”. Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda, Svizzera rinunciano alla decisione di indossare la fascia “One Love” in campo dopo che la Fifa ha minacciato interventi disciplinari.

Fascia One Love: la lettera dei Capitani

Come riportato dai media mondiali la dichiarazione congiunta delle sette federazioni di calcio europee è arrivata oggi. “Eravamo disposti a pagare multe che normalmente si applicherebbero in caso di violazione dei regolamenti sulle divise e avevamo un forte impegno a indossare la fascia da braccio. Tuttavia, non possiamo mettere i nostri giocatori nella situazione in cui potrebbero essere ammoniti o addirittura costretti a lasciare il campo di gioco”.

Qatar 2022: sette capitani non indosseranno la fascia arcobaleno | La minaccia della Fifa

Nella nota odierna delle sette società europee si legge tutto il rammarico per la decisione imposta della Fifa che vieta ai capitani delle nazionali di scendere in campo con indosso la fascia antidiscriminazione. “Siamo molto frustrati dalla decisione della Fifa che riteniamo senza precedenti.

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Qatar 2022, addio alla fascia arcobaleno: la decisione della Fifa (Ansa)

Abbiamo scritto alla Fifa a settembre informandola del nostro desiderio di indossare la fascia, e non abbiamo avuto risposta. I nostri giocatori e allenatori sono delusi. Sono forti sostenitori dell’inclusione e mostreranno sostegno in altri modi”. Insomma, l’ennesimo tiro mancino ai diritti umani avvenuto, in questo caso, in un mondo dove a farla da padrone dovrebbe essere la sportività sopra ogni cosa.

La campagna One Love era partita dall’Olanda per promuovere l’inclusione nel calcio ma non solo. La campagna voleva anche essere una risposta alla criminalizzazione dell’omosessualità in Qatar. Nel frattempo, in una nota la Fifa ha annunciato: “Siamo a favore dei diritti Lgbt  e sosteniamo la campagna One Love. Ma i capitani da regolamento devono vestire la fascia fornita dalla Fifa”. 

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